HomeNotizieCRONACAIttierre, cambio forzato al vertice: convocato Cda straordinario

Ittierre, cambio forzato al vertice: convocato Cda straordinario

PETTORANELLO DEL MOLISE. Da un lato, c’è chi non teme contraccolpi. Dall’altro, chi ha seriamente paura che la credibilità di un progetto partito sotto i migliori auspici possa partire già col piede sbagliato, con conseguenze imprevedibili. Reazioni diametralmente opposte, quelle dell’ex patron di Ittierre, Antonio Bianchi, e del segretario della Femca Cisl Francesco Di Trocchio, dopo la notizia dell’arresto del numero uno di Oti Antonio Rosati con l’accusa di aver posto in essere, insieme ad altri 7 soggetti, una maxi frode fiscale da 250 milioni di euro. L’imprenditore comasco, attualmente componente del Consiglio d’amministrazione di Oti (Officine Tessili Italiane), controllata al 51 per cento proprio da Rosati, sottolinea che le vicende contestate “non hanno nulla a che vedere con la newco, ma risalgono a un periodo precedente. Conosco Rosati e sono convinto che sia una persona integerrima, che dimostrerà l’infondatezza delle accuse. Ma intanto andiamo avanti, lavorando sulla linea Gai Mattiolo. Convinti di non subire nessun contraccolpo da quanto accaduto”. Fatto è che, già nelle prossime ore, sarà convocato un Consiglio d’amministrazione straordinario per sostituire Rosati, attualmente impossibilitato a esercitare le proprie funzioni. E che le garanzie che il vicepresidente del Genoa Calcio non potrà più prestare saranno fornite, certamente, da Bianchi e dagli altri soci della newco.

Sul punto è intervenuto anche Francesco Di Trocchio, della Femca Cisl, che invece non ha nascosto le proprie paure: “Si è trattato di un fulmine a ciel sereno, che non ci fa dormire sonni tranquilli. L’intera operazione Oti – ha spiegato il sindacalista – rischia ora di partire col piede sbagliato, poiché la nuova Ittierre ha bisogno di lavorare in un clima di rinnovata fiducia e credibilità con un nome da spendere sul mercato. Tutto ciò, ferma restando la presunzione d’innocenza di Rosati, rischia seriamente di essere compromesso. In un momento così difficile, in cui ancora non sono stati raggiunti gli accordi né con i commissari di governo sul prezzo del fitto dei locali di Pettoranello, né con l’imprenditore Cimorelli per la locazione dell’outlet It Fashion di Roccaravindola, né con il commissario liquidatore Nella Caruso per il fitto del ramo d’azienda, mi auguro che le istituzioni e la politica facciano sentire concretamente la propria vicinanza ai lavoratori. Sono a rischio i rapporti con i fasonisti, con i fornitori, con i clienti, con le i creditori, con le banche, con tutti insomma. E non possiamo permetterci altri passi falsi”.

La prossima settimana, intanto, è previsto un incontro con la liquidatrice Caruso per la mobilità volontaria dei circa 650 lavoratori esclusi dall’Ittierre-ter targata Rosati.

 

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