HomeNotizieCRONACATartufo bianco, controlli serrati della Forestale

Tartufo bianco, controlli serrati della Forestale

ISERNIA. Gli agenti del Corpo Forestale dello Stato intensificano i controlli in vista della stagione del tartufo bianco. Infatti, la raccolta del pregiato tubero è nel pieno del suo svolgimento: motivo per cui proseguirà, per tutto il periodo di raccolta, l’intensa attività di controllo delle guardie forestali. In questo periodo si registrano veri e propri assalti alle tartufaie da parte dei raccoglitori di frodo, ovvero quelle persone che operano senza le necessarie autorizzazione (tesserino, cani) di notte e spesso con vanghelli fuori misura.
Dall’inizio della stagione, grazie ai numerosi servizi di controllo, espletati in tutto il territorio provinciale, sono stati individuati 15 trasgressori. I contravventori non erano in regola per i motivi più svariati. L’illecito più frequente che è stato riscontrato riguarda la raccolta in periodo di divieto, ma non sono mancati, come detto, raccoglitori senza tesserino o con attrezzature non conformi alle previsioni normative, che arrecano danni gravissimi all’ecosistema in cui il tartufo vive. Altre volte veri e propri ‘aratori del bosco’, senza l’ausilio di quadrupedi addestrati alla ricerca del tartufo, depredano e distruggono per sempre le tartufaie. Ai trasgressori sono state applicate sanzioni amministrative pecuniarie per un totale complessivo di 38.500euro, oltre al sequestro dei tartufi raccolti, che vengono poi consegnati all’Amministrazione provinciale.
Quella della raccolta fuori legge provoca quasi sempre danni seri e a volte irreparabili alle tartufaie, ossia alle porzioni di terreno più o meno ampie che ospitano i tartufi, compromettendone seriamente la produttività, con il rischio concreto che si determini la rarefazione di questi miceti così importanti per l’integrità degli ecosistemi e per i benefici economici e sociali che derivano dalla loro commercializzazione. Infatti, nella nostra regione, come in altre parti d’Italia, la raccolta e la vendita dei tartufi rappresenta un’importante fattore per sostenere le economie locali, particolarmente provate dalla grave crisi economico-occupazionale. Anche se in realtà si tratta quasi sempre di un commercio sommerso. Tuttavia, è bene ricordare anche il ruolo ecologico di primo piano che questi organismi sotterranei svolgono per l’integrità a la salubrità degli ecosistemi naturali. Eisulta perciò quanto mai importante tutelare e salvaguardare questa risorsa ambientale.
Re incontrastato dei prodotti “terrestri” in contrapposizione a quelli “marini” (ostriche e caviale), il tartufo bianco è da sempre considerato un prodotto elitario, come dimostra il nome datogli dai latini, Tuber magnatum. Magnatus, infatti, in lingua latina significa magnate, ricco signore, e da qui, grazie al suo pregio, già allora, era considerato da tutti il tartufo destinato ai ricchi.

Francesco Clemente

 

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