AGNONE. Si è risolto con esito positivo l’incidente avvenuto questa mattina nel territorio montano del comune di Agnone. Protagonista della spiacevole avventura un uomo di 66 anni, infortunato a una gamba durante una escursione per la ricerca di funghi nel Bosco Poste, adiacente la Riserva Mab di Colle Meluccio. A dare l’allarme è stata la moglie, preoccupata per il tardivo rientro a casa del marito. La donna ha chiamato i carabinieri, i quali hanno immediatamente inviato sul posto gli uomini del Nucleo Radiomobile di Agnone allertando contestualmente gli agenti del Corpo Forestale dello Stato di Agnone e il 118 regionale. In base alle indicazioni fornitegli dalla moglie, le forze dell’ordine intervenute sono riuscite prontamente ad individuare la persona in difficoltà, senza però riuscire a recuperarlo per affidarlo ai sanitari del 118 giunti sul posto.
L’ambiente montano particolarmente impervio, infatti, non ha permesso a nessuno dei presenti l’evacuazione in sicurezza dell’infortunato. A questo punto, solo grazie alla solerzia degli agenti del Corpo Forestale dello Stato e, viste le specifiche caratteristiche del territorio, è stato richiesto l’intervento dei tecnici del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) per mettere in salvo la persona ed affidarlo alle cure dei sanitari del 118. Inspiegabilmente, il Soccorso Alpino non è stato allertato direttamente dalla centrale operativa 118 regionale nell’immediatezza della richiesta di soccorso, dato l’ambiente di intervento, così come avviene in ogni altra parte d’Italia, nonostante precise norme di leggi quale la 74 del 21 marzo 2001, che stabilisce inequivocabilmente che il Cnsas “opera in stretto coordinamento con il Servizio sanitario nazionale” e inoltre che esso è il “soggetto di riferimento esclusivo per l’attuazione del soccorso sanitario nel territorio montano e in ambiente ipogeo”.
Tuttavia, nonostante il leggero ritardo, l’uomo è stato recuperato mediante una barella del Soccorso Alpino messo in salvo grazie ai tecnici del Cnsas e agli agenti del Corpo Forestale dello Stato, per poi essere affidato alle cure dei sanitari del 118.
Il responsabile del servizio regionale del CNsas , in merito ha dichiarato come sia “auspicabile, per il prossimo futuro, un più scrupoloso modus operandi al fine di garantire tempi e standard di intervento migliori nei soccorsi, nel rispetto della normativa vigente ed a garanzia della pubblica incolumità”.