Regioni canaglia: bilanci truccati e debiti nascosti. Ma il Molise si salva

CAMPOBASSO. Le Regioni tornano nell’occhio del ciclone, sulle prime pagine dei giornali nazionali per la solita questione legata agli sprechi e a una gestione come minimo “allegra” dei conti. Ad alzare il coperchio stavolta ci pensa Repubblica, che ricorda innanzitutto che la spesa delle Regioni italiane in soli 10 anni è aumentata del 21%. Non proprio spiccioli in tempi di deficit, crisi economica e agognata spending review.

Da quest’anno la Corte dei Conti ha il potere di controllare da vicino e senza filtri gli enti e il quadro che ne viene fuori è poco confortante. Sono ben 9 le Regioni canaglia, si salva il Molise, o almeno la sua situazione non è così compromettente da entrare nella “lista nera” che in queste ore sta facendo il giro dei network nazionali.

In prima fila il Piemonte, dove sono spariti dal bilancio ben 2 miliardi e mezzo, in Sardegna sono state invece approvate leggi senza copertura finanziaria, la Sicilia “vanta” un dirigente ogni otto dipendenti (il doppio della media nazionale), in Friuli si registra l’uso improprio delle società partecipate, così come in tutti gli altri enti sotto stretta osservazione. Accomunati soprattutto dalla scarsissima trasparenza dei loro bilanci. 

Nel mirino della Corte dei Conti anche Campania (addirittura vicino al default), Umbria, Basilicata (spese pazze dei gruppi consiliari), Liguria (bonus ingiustificati ai direttori dell’asl) e Calabria. Una lunga storia di sprechi e di illegalità che va da Nord a Sud e che per fortuna non tocca il Molise. Finalmente una buona notizia, dopo i tanti casi mediatici che hanno coinvolto la nostra regione negli ultimi mesi.

Red