Villa Flora, chiesta la scarcerazione per Franco Rossi

ISERNIA. E’ stata depositata ieri mattina, nelle mani del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Isernia, Elena Quaranta, la richiesta di scarcerazione per Franco Rossi, sindaco di Montaquila, ex consulente sanitario e amministratore di fatto di Villa Flora, la residenza socio-assistenziale ribattezzata dalla procura pentra come “la clinica degli orrori” per la vicenda dei presunti maltrattamenti a danno di pazienti psichiatrici. In merito all’istanza, sottoscritta dagli avvocati difensori del medico neurologo, Franco Mastronardi di Isernia e Marco Franco del Foro di Roma, il gip Quaranta dovrebbe pronunciarsi entro cinque giorni, dunque al massimo entro sabato 15 novembre. Rossi si trova ai domiciliari dallo scorso 8 ottobre, insieme ad altre sette persone. Cinque, invece, gli indagati tornati in libertà. Si tratta di infermieri, quattro donne e un uomo, la cui posizione viene ritenuta marginale rispetto alle accuse, a vario titolo, di maltrattamenti, sequestro di persona, lesioni, percosse e abbandono di persone incapaci. Rossi, tra l’altro, per effetto delle legge Severino, a due settimane dall’arresto è stato sospeso di diritto dalla carica di sindaco. Ora però, dopo la chiusura, lo scorso 22 ottobre, del reparto di Psichiatria uomini, bollato come “lager” dagli inquirenti, la difesa punta dunque a dimostrare l’insussistenza del pericolo di reiterazione del reato per il dottor Rossi. Il reparto, come spiegato in una nota stampa dall’amministratore unico della Rsa Gaspare Scuncio, è stato chiuso perché – senza ricorrere al contenimento, metodo considerato illecito dalla procura pentra – la gestione dei pazienti non sarebbe stata più sopportabile. Gli operatori e gli altri ospiti della struttura avrebbero corso “gravissimi rischi” per la propria incolumità.