Categories: CULTURA & SPETTACOLI

Comuni virtuosi, Macchiagodena approva il regolamento per la cura dei beni pubblici

MACCHIAGODENA. Giornata storica per Macchiagodena e per il Molise: sulla scia di quanto già sperimentato a Bologna alcuni mesi fa, è stato approvato il regolamento che disciplina la collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani. L’iniziativa, rivoluzionaria nella sua portata, intende responsabilizzare e rendere partecipi i cittadini verso la cura dei beni comuni, includendo meccanismi di coinvolgimento della cittadinanza in tale attività. L’obiettivo sarà perseguito agendo su due principali ambiti: da un lato la regolamentazione amministrativa della materia, da parte del Comune; dall’altro la sperimentazione operativa di forme di gestione civica di spazi pubblici su tre aree del paese, selezionate attraverso il pieno coinvolgimento delle frazioni. Entusiasta dell’operazione il primo cittadino, Felice Ciccone, che spiega: “Insieme lavoreremo per rendere il nostro borgo un esempio di buone pratiche e cittadinanza attiva verso ciò che è di tutti e come tale va difeso, protetto e amato. Abbiamo voluto dedicare la scelta a Tommaso Cestrone, il volontario che per due anni ha protetto e difeso la Reggia di Carditello in provincia di Caserta. Il suo esempio sarà per noi un monito e uno sprone. Ora più che mai il fil rouge che lega la nostra Macchiagodena e il suo castello con Terra di Lavoro e la Reggia di Carditello è saldo e indistruttibile”. Grande soddisfazione è stata espressa anche dal presidente nazionale di Labsus (Laboratorio per la sussidiarietà), Gregorio Arena, che delle prescrizioni è l’ideatore: “È un risultato straordinario perché la dimensione di Macchiagodena è perfetta per l’applicazione del regolamento. Un primo concreto esempio virtuoso per l’intera regione, che potrà continuare sulla stessa linea di questo borgo, bello antico e invitante. Ciò, a dimostrazione che le comunità possono prendere in mano le sorti del proprio destino. Come tanti fari che si accendono nella notte, immagino di poter unire questi punti luminosi per dare vita ad una nuova Italia, illuminata dalla partecipazione condivisa dell’intera cittadinanza”. Il regolamento, in un momento storico di crisi come quello attuale, rappresenta un cambiamento di marcia che passa attraverso una rivoluzione culturale profonda, che consente di intensificare e potenziare percorsi che educhino al culto del bello, alla socialità, alla tutela dei beni comuni e alla cura vitale del territorio.

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