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Borse lavoro, la Regione: aprire a tutti i disoccupati

ISERNIA. Borse lavoro da rifare, al Comune di Isernia, prima che sia troppo tardi. Lo afferma il consigliere del Pdl al Comune di Isernia Mena Calenda, ex assessore provinciale alle Politiche Sociali e già titolare di un patronato. Il ‘casus belli’ era scoppiato già in sede di conferenza stampa di presentazione delle 30 borse lavoro, per un totale di 90mila euro, finanziate in buona parte dalla Regione. A poter presentare la domanda, soggetti disoccupazione da un minimo di tre mesi a un massimo di tre anni, che si piazzeranno in graduatoria secondo una griglia di punteggio che terrà in conto il reddito Isee dei partecipanti. Gli aventi diritto beneficeranno di 500 euro al mese per sei mesi. Sul criterio della disoccupazione fino a un massimo di 36 mesi, tuttavia, Mena Calenda, ex assessore provinciale alle Politiche Sociali e titolare di un patronato, aveva parlato di “discriminazione tra cittadini di serie A e di serie B, perché non può essere escluso chi è in disoccupazione, tanto per fare un esempio, da trentasette mesi. Porterò il caso in procura: queste borse lavoro hanno già nomi e cognomi”. Ora, a dare manforte alla sua teoria, arriva una comunicazione della Regione-Servizio Politiche Sociali, firmata dal responsabile Michele Colavita, chiamato a esprimersi proprio dalla Calenda. In una nota indirizzata anche al sindaco di Isernia, il dirigente sostiene, in sostanza, che non può essere fissato un limite massimo al periodo di disoccupazione, a differenza di quello minimo, correttamente stabilito dal Comune di Isernia in tre mesi. Ciò, in virtù della delibera di Giunta regionale n. 476 del 1° ottobre scorso, ‘Avviso pubblico a sportello per la presentazione di progetti comunali per la concessione di borse lavoro’. Colavita, tra l’altro, avvisa Palazzo San Francesco che l’emanazione del bando a tema potrà avvenire solo dopo l’avvenuta notifica di perfezionamento della sottoscrizione della convenzione tra Comune e Regione. Ora bisognerà vedere se la nota di Colavita potrà essere ritenuta vincolante, dal Municipio pentro. In tal caso, bisognerebbe procedere alla rettifica e probabilmente posticipare il termine ultimo di presentazione della domanda a qualche giorno dopo il 30 dicembre. In caso contrario, invece, se il Comune riterrà di poter utilizzare comunque un criterio discrezionale e deciderà di andare avanti, Calenda potrebbe adire le vie legali. Con conseguenze imprevedibili per tutti, compresi i disoccupati che di queste borse lavoro hanno bisogno urgente.

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