Unimol via da Isernia, manifesto contro l’assessore D’Achille

ISERNIA. Un manifesto abusivo affisso nei pressi della sede universitaria di via Mazzini, che punta il dito contro l’assessore al ramo Maria Teresa D’Achille. E’ quanto ritrovato ieri mattina, a pochi passi dall’ex seminario vescovile che oggi – ancora per poco – ospita il corso di laurea in Scienze Politiche. “Isernia senza università è una città senza cultura”, questo il testo del volantino, per poi aggiungere “Grazie Maria Teresa D’Achille. Solo chiacchiere”. L’amministrazione comunale è stata subito avvisata della comparsa del manifestino anonimo, che continua a polemizzare per il trasferimento dell’Unimol da Isernia a Pesche, in programma il prossimo 31 gennaio. Dal Comune è stato reso noto che sarà regolarmente presentata una denuncia in questura contro ignoti per affissione abusiva.  Ma, nonostante siano tutti abbottonatissimi, sindaco Luigi Brasiello in testa, l’impressione è che la partita per la chiusura della sede universitaria nel capoluogo pentro non sia ancora chiusa del tutto. Nei giorni scorsi indiscrezioni di stampa hanno riferito di un primo incontro tra il deputato Pd Danilo Leva e il rettore Gianmaria Palmieri, terminato con un nulla di fatto. Ora, non è da escludere che – finalmente – scenda in campo direttamente anche la Regione. Entro la fine di questa settimana si attendono sviluppi, con la situazione che appare in continua evoluzione. Da non escludere, dunque, clamorosi colpi di scena che potrebbero far restare gli studenti a Isernia, almeno fino alla fine dell’anno accademico.  

Intanto, in attesa che si definisca il nuovo assetto dell’Unimol a Isernia, dalla sede di via Mazzini traslocano persino i corsi di formazione obbligatoria per giornalisti.  L’Ordine regionale infatti, in una nota, spiega come “per motivi non dipesi dall’Odg Molise” sia necessaria “la variazione della data e del luogo del corso sulla storia del giornalismo prevista per il 30 gennaio presso la sede di Isernia dell’università. Il corso è stato spostato a giovedì 5 febbraio 2015 presso l’aula ‘Galileo Galilei’ della sede di Pesche (Is) dell’Unmol”. Un presagio, insomma, che al momento non lascia ben sperare. Ma il perdurante silenzio del primo cittadino e dello stesso assessore D’Achille lascia presagire che qualcosa, sottotraccia, si stia muovendo, eccome.

Sulla questione del trasferimento di sede si registra, poi, la singolare posizione del gruppo di rappresentanza studentesco ‘Target Unimol’, presente in tutti i corsi di Laurea e in Senato Accademico. Gli allievi ritengono che “con abbia molta importanza, in sé, dove fisicamente vengano ospitati i corsi di laurea, ma la cosa fondamentale è che vi sia una programmazione a tutti i livelli e che vengano garantiti i servizi, affinché si possano svolgere serenamente le attività istituzionali dell’università”. Da parte loro, insomma, un richiamo alle istituzioni pubbliche, che dovrebbero “supportare l’iniziativa privata offrendo i servizi connessi. Ad esempio, se l’Università apre una struttura-  scrivono i ragazzi di  ‘Target Unimol’ in una nota stampa – gli enti locali dovrebbero occuparsi dei servizi, come viabilità, illuminazione, trasporti, solo per citarne alcuni. Non è pensabile che sia il privato a doversi organizzare o come accade in Molise, che si venga lasciati da soli. Non è disfattismo il nostro, sia chiaro, è soltanto un richiamo, a chi è stato scelto per assolvere a queste funzioni pubbliche. Le scelte dell’Università, a detta di alcuni, non si riescono a comprendere. Probabilmente saranno pure incomprensibili, ma di fatto ci chiediamo: come si può fare una programmazione per l’ateneo in assenza di una programmazione per i Comuni, le Province, la Regione, lo Stato in generale? Mettiamo – solo ad esempio – che vi sia una strategia condivisa a tutti i livelli, dallo Stato, al Comune, passando per la Regione, al fine di sviluppare un polo di informatica ad Isernia, dove tutti, a seconda delle rispettive funzioni e competenze si impegnino per offrire dei servizi. In tal caso, l’ateneo sarebbe facilitato nell’operare razionalmente le proprie scelte. Nel quadro attuale – concludono gli studenti – dove non vediamo altro che interventi stampa sporadici e scollegati da parte delle Istituzioni, è davvero difficile intavolare una discussione. Sarà giunto il momento, per tutti, di iniziare a svolgere il lavoro per il quale si è stati scelti dalla base e per il quale si viene pagati con risorse pubbliche?”. Interrogativo non di poco contro, che meriterebbe una risposta chiara da parte di chi di dovere.

Intanto, il Consiglio comunale sul tema dell’università – richiesto dall’opposizione di centrodestra – è stato convocato per il prossimo 22 gennaio. In agenda, anche i problemi legati al personale dell’ente, per una seduta che lascia presagire letteralmente fuoco e fiamme.