Camera di Commercio, Isernia accorpata a Campobasso: protestano le Rsu

CAMPOBASSO-ISERNIA. Camere di Commercio accorpate dallo scorso 29 dicembre. Lo hanno deciso i Consigli camerali di Campobasso e Isernia, annunciando la costituzione della Camera di Commercio del Molise. Tale unificazione, come spiegano in un nota i presidenti Paolo Spina e Pasqualino Piersimoni, risponderà a un disegno strategico per lo sviluppo dei territori, garantendo la presenza di un unico soggetto istituzionale a livello regionale in grado di fornire adeguate risposte alle esigenze delle imprese molisane. La Camera unica regionale consentirà infatti di avere un unico interlocutore nei confronti delle imprese della Regione e, concentrando le risorse a disposizione, di mettere in campo iniziative promozionali e interventi a favore delle imprese con un maggiore impatto sul territorio. La mission del sistema camerale è da sempre quella di essere vicini a imprese e consumatori, qualificandosi come il soggetto pubblico che affianca, accompagna, aiuta e stimola l’impresa in tutte le fasi della vita aziendale.

In un contesto come quello attuale, spiegano ancora Spina e Piersimoni, è necessario rendere il sistema ancora più efficiente al fine di liberare maggiori risorse per il territorio regionale e la creazione della Camera unica regionale punta proprio a valorizzare tutti quegli aspetti che negli anni hanno fatto di tali enti “la casa delle imprese”, anche attraverso approcci personalizzati con le aziende stesse, che consentano di intercettare al meglio i fabbisogni e promuovere i servizi richiesti. Con questo processo di autoriforma la Camcom del Molise si candida a diventare un nuovo modello di istituzione – vitale, dinamica, propositiva, semplice e “amica” – al servizio delle imprese e della regione.

Non la pensano in questo modo le Rsu della Camera di Commercio di Isernia, che in un comunicato a firma di Achille Di Ciurcio, sostengono che, invece, la Camcom pentra, di fatto, scomparirà. A detta di Di Ciurcio, “gli amministratori regionali se ne fregano della salvaguardia delle imprese del territorio e dei servizi che la Regione eroga ai propri iscritti”. L’accorpamento, insomma, viene visto come un’ulteriore tappa “del percorso di annientamento della Provincia di Isernia”. Nonostante il percorso di riforma delle Camere di Commercio, a livello nazionale, si sia arenato e sia rimasto nel cassetto, a detta della rappresentanze sindacali unite in Molise si va avanti spediti per volere dell’Unioncamere nazionale, ‘rea’ di avere l’obiettivo di unificare molti enti camerali di piccole dimensioni, “per ottenere il contributo del fondo perequativo di rigidità, ovvero un fondo nazionale di garanzia e di perequazione dove confluisce una parte del diritto annuale versato dalle imprese, destinato alle Camere in rigidità di bilancio, come quelle di Isernia e di Campobasso”. Tale fondo è gestito a livello centrale da Unioncamere, che sulla base di un regolamento interno lo ripartisce tra le varie Camere sotto forma di contributo per progetti e in parte come contributo per rigidità. In caso di accorpamento, questi soldi finirebbero invece a Unioncamere.
Sulla questione ‘Isernianews’ ha contattato telefonicamente il presidente della Camera di Commercio di Isernia. “Abbiamo da tempo avviato vari processi di fusione dei servizi con le imprese di Campobasso – ha dichiarato Pierimoni – Il nostro impegno, a discapito di quanto affermano le Rsu, è sempre stato a favore delle imprese, assicurando una presenza più forte sul territorio, cercando di non mandare a casa nessuno”. “L’unica cosa che cambierebbe – sempre Piersimoni – è la governance, in modo tale da avere un solo presidente, una sola Giunta e un solo Consiglio per entrambe le province molisane”.