Ittierre: concordato sempre più a rischio

ISERNIA. Dieci giorni di tempo. Manca davvero poco al termine ultimo che sarebbe stato richiesto dal giudice del lavoro del tribunale di Isernia, Emiliano Vassallo, alle Officine tessili italiane per scongiurare l’annullamento del concordato. Entro fine mese la Oti dovrà presentare una fideiussione milionaria a garanzia dell’operazione di acquisizione per rilevare l’azienda tessile di Pettoranello. Una maxi garanzia contestata dalla Hdc, la Holding del Conte di proprietà di Antonio Rosati, che si è aggiudicata lo stabilimento molisano nell’aprile dell’anno scorso. La Oti, infatti, ha presentato ricorso dinanzi alla Corte di Appello di Campobasso. L’udienza era in programma lo scorso 12 gennaio, ma è slittata al prossimo 10 febbraio. Il tribunale pentro avrebbe chiesto 15 milioni di euro a garanzia dell’acquisto, ma Oti – essendo la fideiussione stata richiesta successivamente al versamento delle quote e dunque all’acquisizione della ex Ittierre – si è opposta adducendo che la stessa cambierebbe l’assetto del concordato. Difficile dunque che entro fine mese Oti presenti una fideiussione che, se il ricorso andasse in porto, potrebbe non essere affatto tenuta a fornire. In tal caso, se Oti non presenterà tale garanzia, Vassallo potrebbe decidere di far saltare tutto, direttamente, senza attendere l’esito de ricorso pendente a Campobasso. Ma è solo un’ipotesi. Per ora, di certo, si sa soltanto che uno dei possibili investitori per un eventuale ‘dopo Oti’, la Max Company di Italo Dossi, titolare del marchio ‘Who*s Who’, si è tirata indietro dopo presunti dissidi con l’assessore regionale alle Attività Produttive Massimiliano Scarabeo. Ma Giorgio Gagliardi, responsabile dell’associazione Euridit, promotrice del progetto dei distretti produttivi teso a valorizzare il made in Italy e il sistema manifatturiero ad esso collegato, invita a non rassegnarsi: almeno altre due proposte attendibili sarebbero ancora in campo.