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Macroregione adriatica, primi cenni di intesa

PESCARA. Il nuovo indirizzo politico cui il governo Renzi fa riferimento pare aver convinto anche i governatori di Abruzzo, Molise e Marche ad iniziare a discutere congiuntamente su una futura e quanto mai possibile aggregazione. Il nuovo scenario, figlio di una spending review volta al taglio dei costi che garantisca il funzionamento dell’intera macchina amministrativa, lascia intendere che dopo le Province e il Senato si arrivi alle Regioni. Dunque nuovi enti, costituzionalmente riconosciuti, uniti sotto lo stesso nome, governo e delimitazione territoriale. In tal senso le tre regioni potrebbero assemblarsi in una macroregione adriatica.
Per l’appunto, ieri a Pescara, si sono incontrati due interpreti, Luciano D’Alfonso, presidente della regione Abruzzo, e Paolo Di Laura Frattura, governatore del Molise. Un primo e indispensabile incontro volto a gettare solide basi necessarie affinché i concetti si trasformino in realtà, oltre a delineare un modello capace di amalgamare squilibri economici e infrastrutturali che caratterizzano i territori in questione.
A parlare davanti una folta schiera di pubblico ha iniziato D’Alfonso, aprendo il suo discorso illustrando, cifre alla mano, la situazione ereditata dalla precedente amministrazione e spiegando come in appena 190 giorni abbia snellito ruoli e costi della macchina amministrativa regionale. Chiarita infine come l’idea della nuova regione non si configuri come una sorta di lotta di potere per il trono, bensì quale nuova occasione per rilanciare e ingrandire tutti i settori strategici e infrastrutturali.
“L’Abruzzo descritto da D’Alfonso – ha risposto Frattura – è per noi un guanto di sfida, ma noi abbiamo un vantaggio rispetto al vostro governo, un anno in più di insediamento nel corso del quale abbiamo risanato la regione che vedeva bocciato il suo bilancio dalla Corte dei conti dal lontano 2010. Dal 2013 il consuntivo ha dimostrato il riordino dei conti: la rendicontazione dei quali deve essere un invito ai cittadini per entrare nel merito del nostro operato.”
“Con l’Abruzzo – ha infine affermato il governatore molisano – c’è già la determinazione a lavorare a organismi comuni. Con una ridefinizione degli ambiti amministrativi si ritornerebbe quindi a votare per eleggere la governance della nuova marca adriatica o quello che sarà. Rispetto a questo non ci può essere oggi alcun tentativo di aggregazione o di proposta politica, se tutto questo non ha dimensioni amministrative.”

Francesco Clemente

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