Testa difende i dissidenti: metodi bolscevichi per distruggere le voci critiche

ISERNIA. “La presa di posizione di ben 10 consiglieri comunali della maggioranza, trasversali a quasi tutte le liste di appoggio al sindaco Brasiello, evidenzia lo stato di malessere in cui versa questa eterogenea coalizione dove convivono anime politiche diverse e contrastanti per ideologie, per criteri operativi, per esperienze personali pregresse. E’ chiaro che questo rappresentava una miscela esplosiva che prima o poi doveva scoppiare, evidenziando oltre alle inconciliabili posizioni politiche anche e, soprattutto, l’inerzia di questa Giunta comunale la quale, con protervia tende ad escludere i consiglieri dalla predisposizione dei programmi e, quindi, dalle scelte operative conseguenti.
Il sindaco rappresenta plasticamente la negazione della politica: è troppo pieno di sé, tende ad accumulare cariche, vuole apparire in Tv in tutte le vicende della nostra realtà prendendo impegni formali che non manterrà mai. Così è stato per l’Ittierre, così è stato per la Di Risio, così è stato per la Statale 17 (Strada del Macerone), così è stato per la frana di via Occidentale, così è stato per i commercianti che avevano portato le chiavi dei loro negozi all’amministrazione comunale, così è stato per l’Auditorium che continua a essere gestito in maniera privatistica e personale. Per non parlare dello stato di abbandono in cui versa la città.
Ecco perché avevo apprezzato il ‘documento dei 10’ che, quasi in maniera pedissequa, ricalca tutte le questioni che il sottoscritto in Consiglio comunale, sulla stampa e in Tv aveva sempre contestato a questa Giunta e al sindaco in particolare. Ma avevo anche pensato che il ‘documento dei 10’ potesse avere un effetto positivo sull’intera Giunta perché, a tutti gli effetti, si tratta di un atto capace di smuovere le coscienze e dare nuovo impulso all’attività amministrativa che langue. Così non è stato e il coraggio, la capacità di analisi e di sintesi dei consiglieri firmatari del documento oltre ad essere stato considerato un delitto di lesa maestà è stato brutalmente trattato con i metodi sovietici della Stasi. Tutti i firmatari del documento sono stati attaccati personalmente con argomentazioni tendenti alla diffamazione, alla creazione di prove di complotti organizzati capaci di metterli in cattiva luce per arrivare a sancire che si tratta di ‘mostri’ assetati di potere che aspirerebbero a un poltrona di assessore e non di persone capaci di pensare ed elaborare proposte per la città.
E’ evidente che gli incalliti bolscevichi non hanno dimenticato la lezione e hanno attuato le strategie della Stasi, che inventava prove inesistenti per distruggere tutti coloro che a qualsiasi titolo avevano capacità di discernimento: insomma siamo tornati nel più trucido dei periodi sovietici, quando ancora imperava la cortina di ferro e gli uomini erano considerati meno di niente. Ma è mai possibile che a nessuno viene in mente che non è possibile coartare l’intelligenza e la capacità di ragionare di persone che vogliono contribuire al bene comune?
Il documento dei 10 esprime proprio questo perché analizza puntualmente l’attività del sindaco e della Giunta, evidenziando così quali sono state le carenze che hanno portato alla presa di posizione di cui trattasi. Si tratta di consiglieri con un forte background culturale che hanno vissuto questi due anni di consiliatura senza mai essere coinvolti o interpellati sulle scelte che il sindaco o la Giunta di volta in volta andavano a prendere, quantunque a più riprese avevano evidenziato lo stato di malessere che stavano vivendo. Mi chiedo, quindi, è colpa dei 10 o è colpa di chi non ha quella indispensabile sensibilità politica per capire che il direttore d’orchestra deve avere la capacità di far suonare tutti i musicisti senza che vi siano stonature di sorta? Ecco, questo è il vulnus dell’attuale situazione politica comunale dove i consiglieri di maggioranza vivono con ignavia questa esperienza amministrativa frustrando così la loro capacità di fornire idee, giudizi e soluzioni sulle singole materie affrontate dalla Giunta e dal sindaco. Il documento dei 10 apre così un dibattito di straordinaria importanza sulla gestione del nostro amato Comune e, proprio da questo documento, dovrebbe scaturire, da parte del sindaco e della Giunta, un diverso modo di intendere la politica del fare, capace di coinvolgere l’intero Consiglio comunale nell’interesse supremo della collettività amministrata”.

Stefano Testa – consigliere comunale