ISERNIA. Ulteriore svolta nelle indagini sulla morte di Fabio De Luca, detenuto nel carcere di Isernia e morto lo scorso novembre, mentre si trovava nella sua cella, in seguito a gravi ferite riscontrate alla testa. Arrivano infatti importanti novità: il 45enne potrebbe essere stato colpito più volte con un oggetto di ferro (oppure di legno) ricoperto da un telo o da un panno. Queste, dunque, le conclusioni alle quali sono giunti gli investigatori della Squadra Mobile di Campobasso. Dopo l’esclusione della caduta accidentale, confermata dalle prime indiscrezioni trapelate dall’autopsia e dalle dichiarazioni dei due detenuti presenti nella stessa cella, questa svolta spiegherebbe le tante lesioni ritenute incompatibili, appunto, con la caduta accidentale da un letto. L’inchiesta – secondo quanto appreso dalla procura della Repubblica di Isernia – può praticamente considerarsi conclusa. Manca solo la relazione di Vincenzo Vecchione, il medico legale che ha eseguito l’autopsia, che sarà consegnata al massimo entro un paio di settimane. Per la morte di De Luca – avvenuta dopo qualche giorno di ricovero all’ospedale Cardarelli di Campobasso – sono indagati i due detenuti originari di Napoli che si trovavano nella cella quando la vittima fu colpita, più un terzo individuo, probabilmente un’altra persona rinchiusa nel carcere. Il reato ipotizzato è quello di morte o lesioni come conseguenza di altro delitto.