ROCCHETTA A VOLTURNO. La magia di Monte Castelnuovo, tana de ‘Gl Cierv’ e del sacro Monte Marrone, padrone del paese ai piedi delle Mainarde, scrigno di storia, di tradizioni e di cultura del piccolo Molise. È lo scenario in cui la maschera antropomorfa, l’uomo-animale, la bestia che devasta i raccolti, prende vita nella sua veste malefica terrorizzando i paesani e compiendo atti di natura selvaggia e violenta. È un rituale antico, esoterico, che ha inizio con il rito propiziatorio delle Janare, le streghe appartenenti alla cultura popolare, coloro che incensano il paese di maleficio (guarda la fotogallery in basso a cura dell’associazione ‘Le Cose’). Si ripropone ogni anno, nel piccolo borgo del Volturno con l’avvento, l’azione, la morte e la purificazione dell’uomo–animale. E l’atmosfera invernale che si respira nella piazza che un tempo fu campo di battaglia della Seconda Guerra mondiale, per un giorno diventa il Carnevale più importante della regione: tra teatro, mistero e un tocco di imperdibile gastronomia.
Guarda la videointervista al presidente dell’associazione ‘Il Cervo’, Ernest Carracillo:
Durante l’incontro tenutosi ieri, 16 febbraio, presso la sede del Centro sociale Sabino d’Acunto, in piazza Michelangelo a Isernia, l’etnologo pentro Mauro Gioielli, nella sua lectio magistralis, ha spiegato le tre caratteristiche fondamentali del ‘Carnasciale’, ovvero, il Carnevale dei mesi, delle maschere zoomorfe e dei mestieri.
Guarda la videointervista a Mauro Gioielli:
Ecco infine lo speciale su ‘Gl Cierv’ di Castelnuovo al Volturno:
di Donato Giannini