Ittierre, conclusa la perizia: contraffatti i 112mila capi sequestrati

PETTORANELLO DEL MOLISE. I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Isernia hanno proceduto al sequestro di oltre 110.000 capi di abbigliamento e accessori contraffatti, riportanti il marchio Ferrè e sue declinazioni, a conclusione di una lunga operazione, iniziata lo scorso mese di novembre e terminata in questi giorni, presso i capannoni della Ittierre spa in concordato preventivo.
Dall’estate del 2013, le Fiamme Gialle pentre hanno più volte constatato la presenza in azienda di capi contraffati sia di Ferrè che di altre note griffe della moda. In questo caso, però, l’operazione di servizio è stata molto più complessa e articolata. E’ iniziata lo scorso novembre a Milano, allorquando lo studio legale che tutela i marchi Ferrè per conto della società Itc srl di Milano (già Gianfranco Ferrè spa), ha denunciato la presenza di capi di abbigliamento contraffatti nei magazzini della Ittierre spa. La direzione delle indagini è stata subito assunta in prima persona dal procuratore della Repubblica di Isernia, Paolo Albano, che, sulla base dell’informativa ricevuta, ha emesso uno specifico decreto di perquisizione locale nei confronti della società in concordato preventivo.
Dalle primissime fasi esecutive della misura cautelare reale, i finanzieri pentri si sono trovati di fronte ad una quantità enorme di capi di abbigliamento e accessori con i logo Ferrè, sui quali era indispensabile avere certezza della loro contraffazione o falsità rispetto agli originali, prima di procedere al relativo conteggio e sequestro. Si è reso, dunque, preliminarmente necessario avvalersi dell’ausilio di periti nominati allo scopo di supportare l’attività di polizia giudiziaria. Le operazioni, a questo punto, sono proseguite nei tre mesi successivi, con il conteggio e la contestuale perizia attestante la falsità di ogni singolo capo o accessorio di abbigliamento rinvenuto.
La merce presente nei depositi della società ispezionata, è stata, cioè, sottoposta a una specifica e dettagliata attività peritale volta a certificare l’effettiva contraffazione dei capi mediante il raffronto analitico degli stessi con i modelli originali approvati dalla casa di moda. Tale accertamento tecnico è stato eseguito da professionisti che tutelano il marchio Ferrè nel nostro Paese, in possesso delle opportune competenze e conoscenze in materia. Da tale confronto, risulta ad esempio come l’etichetta marchio Gf Ferrè nell’interno dei capi risulti corrispondere al logo attualmente registrato, tuttavia la qualità e la modalità utilizzata per cucire l’etichetta medesima non corrisponda. invece. agli standard qualitativi della maison. Lo stesso dicasi per i cartellini applicati sui capi, che dalle perizie non corrispondono ai cartellini e accessori richiesti e autorizzati dalla Gf Ferrè. Anche le buste porta bottoni “sono anonime e non conformi agli standard e alle direttive previste per l’applicazione di cartellini, etichette e buste porta bottoni”. Infelice, in alcuni casi, la conclusione dei tecnici nominati dalla procura: “La qualità del capo è pessima e non conforme alle direttive della maison“.

Al termine delle operazioni, sono stati certificati come contraffatti 112.426 capi di abbigliamento e accessori, riportanti il richiamato marchio e sue declinazioni.
Eseguito il sequestro, è stata redatta un’informativa di reato con la quale sono stati segnalati, a piede libero, alla locale Autorità giudiziaria, i rappresentanti legali della società, ravvisando a loro carico la sussistenza delle fattispecie penalmente rilevanti di contraffazione, frode in commercio, commercio di prodotti falsi nonché la vendita di prodotti industriali con segni mendaci, in concorso tra loro.
Il procuratore Albano non esclude che nelle prossime settimane, durante le quali saranno ultimati gli accertamenti e i riscontri sull’origine dei prodotti sequestrati, vi possano essere ulteriori sviluppi investigativi con il coinvolgimento di altri soggetti.