Raccolta differenziata a Campobasso, Ramundo replica a Coralbo

 

 

CAMPOBASSO. Gibran scriveva che l’ovvio è quel che non si vede mai, finché qualcuno non lo esprime con la massima semplicità.
E’ ovvio che la politica si nutra di tempo: tempo per programmare, tempo per imparare, tempo per valutare, tempo per decidere. Ed è sempre e solo il tempo che ci permette di giudicare le scelte della politica. Parlare prima del tempo…è sterile.
E’ ovvio che la questione della raccolta differenziata, non solo è delicata, non solo richiede un intervento urgente, ma coinvolge e “stravolge” le abitudini, gli spazi e i tempi di tutti i cittadini, ed è altrettanto ovvio che…se fosse cosa facile non si annovererebbe tra le questioni più dibattute a livello globale.
E’ ovvio pure che, al di là del senso pratico del fare politica, vi è il senso brado del politicare, che è fatto di ovvia visibilità sui giornali, di ovvie accuse e di ovvie e colorate idee (che piacciono a tutti, pure a noi, anzi soprattutto a noi, ma che oltre al mero effetto comunicativo, immediato e forte, implicano anche programmazione e condivisione…altrimenti restano parole ben lontane dai fatti. E a noi ci piacciono soprattutto i fatti).
Ed ecco i fatti: 4 mesi di analisi, valutazioni e incontri. La nostra proposta c’è. Nessuna presa in giro…E si, ci piacciono le parole spicciole, perché l’intero nostro progetto nasce dalla necessità di trasformare un problema così annoso in gesti quotidiani semplici e pratici, visto che di strategie artefatte e complicate ne abbiamo viste e riviste, senza alcun risultato (purtroppo!).
Per tornare all’ovvio, è ovvio che non assurgiamo a credere che il nostro progetto sia privo di criticità, ed è per questo che siamo pronti a sciogliere tutti i dubbi, soprattutto quelli dell’opposizione, perché le critiche non ci hanno mai piegati. Tuttavia resta difficile rispondere alle critiche e confrontarsi, se tutto ciò accade esclusivamente sui giornali, tanto per scrivere…, mentre durante le “discusse” commissioni si annotano silenzi…o addirittura assenze.
E’ ovvio che la questione dei rifiuti non è uno scherzo. E’ ovvio che non è fatta per politicare. E’ ovvio che se la soluzione fosse banale…l’avrebbero già trovata (ed è ovvio pure che si parta dalla programmazione del passato, che poi è il nostro presente, per virare direzione e percorrere la strada giusta).
E’ ovvio che di belle parole ne sono state spese, ma che da sole non bastano. Speculare su un tema di siffatta portata è ovviamente sbagliato. Noi non ne abbiamo voglia.
E’ ovvio lo scontro logico. E’ da irresponsabili quello ideologico.

Stefano Ramundo