Destra e sinistra in Molise: dopo l’estate nulla sarà come prima

 

 

CAMPOBASSO. Qualche giorno fa, su Facebook, Antonio Federico ha pubblicato un lungo post di critica alla politica di centrosinistra e di centrodestra, annunciando inoltre “un fermento incredibile dietro le quinte, nei corridoi dei palazzi: tutti stanno provando a serrare le fila e a riorganizzarsi per le prossime elezioni regionali, ma non subito”.

Il Consigliere regionale dei Cinque Stelle ha fatto poi riferimento all’ormai nota mozione di sfiducia contro il Governatore che “resta priva delle firme necessarie: nessuno si sentirebbe pronto ad affrontare adesso nuove elezioni!”.

I due temi centrali della politica molisana in questi giorni sono la sanità e la bocciatura dell’assestamento di bilancio, questioni in realtà più tecniche che politiche: macro problemi che non aiutano una maggioranza regionale (che per svariati motivi si è impantanata già da un pezzo) ma che fanno emergere più la debolezza del sistema Molise in generale che quello di un centrosinistra che ha dimostrato di traballare per molto meno (vedi le tante vertenze occupazionali irrisolte, alcune da ordinaria amministrazione e non certo insormontabili).

L’impressione è che ciò che nasce a Roma solo a Roma potrà essere risolto. In Molise si gioca un’altra partita, meno importante forse per il futuro dei cittadini ma più affascinante per osservatori e addetti ai lavori: bisognerebbe quindi scrutare cose accade davvero nei corridoi, perché il “fermento” segnalato da Federico trova più o meno conferma negli ambienti di una politica che ovviamente non si sbottona ma ammette sotto voce che le grandi manovre sono già in corso.

Con tante incognite: da una parte un centrosinistra sempre più spaccato e sull’orlo della scissione, dall’altra un centrodestra che deve ripartire da zero e non si sa ancora bene come e con quali uomini. In mezzo l’Area Popolare, rilanciata proprio ieri dal consigliere comunale di Campobasso Francesco Pilone, che in Molise (con la sua lunga e gloriosa storia democristiana) ha radici solide e potrebbe nuovamente fare la differenza.

I lavori in corso invitano alla massima prudenza, decisivi i prossimi mesi. Forse dopo l’estate il quadro potrebbe essere più chiaro. Ma c’è pure chi non fa troppi calcoli e si sbilancia: gli schiarementi in campo saranno assai diversi da quelli attuali.

Jones