Soldi per farsi toccare, le proposte indecenti del bidello accusato di pedofilia

ISERNIA. Lusinghe, proposte oscene, persino soldi. Pronto a tutto, pur di soddisfare le sue voglie. Nuovi particolari in cronaca sulla vicenda del bidello arrestato ieri dai carabinieri per pedofilia all’interno di una scuola media della provincia. L’uomo avrebbe offerto anche piccole somme in denaro ai ragazzini oggetto del suo insano desiderio, purché si lasciassero toccare.
Lo riferisce l’Ansa Molise, che spiega come i casi accertati – secondo quanto appreso dalla procura pentra – sono quattro, ma secondo gli investigatori molti altri ragazzini non avrebbero parlato per l’imbarazzo e la vergogna. “Le testimonianze dei quattro – ha detto il procuratore capo Paolo Albano – sono state raccolte in caserma alla presenza di un genitore e di uno psicologo per aiutare il superamento del trauma”. Le vittime sono di entrambi i sessi. Il bidello, 65 anni, originario di un’altra regione ma da tempo residente in Molise, è incensurato e prossimo alla pensione. Attualmente si trova agli arresti domiciliari su disposizione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Isernia, Elena Quaranta, in attesa di essere interrogato dal sostituto procuratore Federico Scioli, che coordina le indagini, cominciate circa due mesi fa.
Come riferito ieri in conferenza stampa da Albano e dal capitano della Compagnia dei carabinieri di Isernia, Michele Carfora, l’uomo spiava i bambini dal buco della serratura, mentre erano in bagno. Ma andava anche oltre: talvolta, riusciva ad accedere all’interno dei servizi igienici e li toccava, li palpeggiava nelle parti intime, facendo passare il tutto come una casualità.
L’inchiesta è partita a seguito delle segnalazioni delle insegnanti e dei genitori delle presunte vittime alla direttrice dell’istituto la quale, allarmatissima, si è rivolta alla locale stazione dei carabinieri. L’uomo, stando alle risultanze investigative, in alcuni casi si approfittava dell’ingenuità dei ragazzini che aveva preso di mira, utilizzandoli come portavoce delle sue proposte indecenti. I bambini che avvicinava, insomma, avrebbero dovuto riferire ai loro amichetti le intenzioni del 65enne: soldi in cambio di palpeggiamenti nei bagni della scuola.
Non è stato facile, per gli uomini dell’Arma, riuscire a rompere il muro di silenzio che si era levato intorno alla vicenda, anche a causa della vergogna e del terrore ingeneratosi nelle presunte vittime. Ma, dopo aver raccolto le deposizioni della direttrice, dei genitori, degli insegnanti e – con l’ausilio degli psicologi – degli stessi minori, il pubblico ministero Federico Scioli ha chiesto e ottenuto l’applicazione della misura cautelare.
L’accusato, che vive una situazione personale di grave difficoltà – separato dalla moglie, con figli minori in affidamento, vive in un’abitazione che versa in palese stato di degrado – dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata ai danni di minori. L’interrogatorio di garanzia dovrebbe svolgersi nella giornata di lunedì.