Categories: CRONACA

Frane a Trivento, il sindaco propone una partnership con l’Università

TRIVENTO. Le intense precipitazioni delle ultime settimane dimostrano ancora una volta che il territorio molisano è ad alto rischio idrogeologico. Una delle situazioni più difficili si registra sicuramente nel comune di Trivento, dove quella degli smottamenti è ormai diventata una vera e propria piaga. Decine di abitazioni interessate dal fronte cedevole, alcune sgomberate per motivi di sicurezza, altre ad alto rischio sgombero, strade interpoderali e provinciali che collegano il centro ai comuni limitrofi e alla Trignina a rischio chiusura. Al già noto smottamento di contrada ‘Macchia Laccavone’, cui l’amministrazione comunale sta provvedendo alla sistemazione grazie ad un finanziamento di due milioni di euro, si è aggiunto quello in contrada ‘Casale San Daniele’ e ‘Querciapiana’.
Il Comune cerca, con le sue risicate risorse economiche, di turare a destra e a manca le falle: sui circa 200 chilometri di strade interpoderali, buona parte sono interessati da smottamenti. Un compito davvero durissimo, considerata la continua emergenza frane che interessa il territorio ad ogni minima precipitazione. A tal proposito, il sindaco Domenico Santorelli rilancia attraverso un nuovo sistema di gestione dei movimenti franosi, basato sulla collaborazione con università e centri di ricerca. Al centro del nuovo modello, oltre al classico studio sul campo, si affiancherebbe la prevenzione come strumento di salvaguardia contro eventuali rischi futuri.
“In questo momento ci sono una decina di contrade – afferma Santorelli ai microfoni di Telemolise – che hanno problemi di percorribilità e transitabilità sulle strade. Nonostante le abbondanti precipitazioni nevose di fine anno e le piogge di gennaio e febbraio, abbiamo tenuto, con grandi sforzi, aperte quasi tutte le strade gestite dal Comune. Al momento solo due sarebbero quelle chiuse oltre a qualche abitazione isolata, ma stiamo cercando di rispondere a tutte le emergenze con le piccole risorse a disposizione. Ho dovuto fare due ordinanze di sgombero per alcune abitazioni, mentre un’altra decina sarebbero a rischio. Una situazione martoriante che ci ha spinto, come amministrazione, a cercare di allacciare rapporti con alcuni atenei per stipulare una sorta di convenzione che, al di la dell’analisi e studio di situazioni contingenti, possa garantire forme di prevenzione. Il nostro è un territorio completamente devastato e abbiamo la necessità di conoscerlo meglio, magari essendo supportati da qualche università che, oltre a fare studio, possa aiutarci a capire cosa sia opportuno fare per prevenire disastri”.

Francesco Clemente

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