ISERNIA. Scontro aperto tra la Direzione sanitaria dell’ospedale Veneziale e il personale del Pronto Soccorso di Isernia. Dopo la proclamazione dello stato di agitazione – a seguito della decisione dell’Asrem di far effettuare ai dirigenti medici del Veneziale alcuni turni di servizio, per carenza di personale, presso il Pronto Soccorso dell’ospedale ‘SS. Rosario’ di Venafro, impoverendo ulteriormente il servizio presso il capoluogo pentro – la Direzione sanitaria, con una nota interna, aveva duramente stigmatizzato l’azione del neo primario Angelo Camillo. Le obiezioni contro quest’ultimo riguardavano i numeri del personale in organico, ritenuto sufficiente dalla Direzione sanitaria, il merito delle scelte e, soprattutto, l’inoltro della comunicazione dello stato di agitazione alle autorità dello Stato e alla stampa.
Ma il personale del reparto d’urgenza isernino, con in testa il dottor Lucio Pastore, ex primario facente funzioni del Pronto Soccorso, attuale sostituto del nuovo direttore e noto per le sue posizioni nettamente in difesa della sanità pubblica, non ci sta a farsi tappare la bocca. Di qui una piccata risposta alla Direzione sanitaria attraverso una nuova nota stampa, partendo dal fatto che al Pronto Soccorso di Isernia e il Punto di primo intervento di Venafro “non sono mai state formalmente assegnate adeguate risorse umane, economiche, strutturali e strumentali, ferma restando l’assenza di un Piano Sanitario di rientro e relativo Atto Aziendale, indicante obiettivi e relativa dotazione organica, nonché strumenti, risorse e strutture adeguate”. Per ottemperare ai doveri d’ufficio, insomma, “è necessario avere tutti gli strumenti previsti per legge”, ribadiscono dal Pronto Soccorso pentro.
Per quanto concerne invece la comunicazione all’esterno della proclamazione di stato di agitazione, la stessa risponderebbe a logiche sindacali, come testimoniato dalla firma del documento da parte del consigliere regionale dell’Anaao-Assomed, il dottor Benedetto Potena. Nessuna inosservanza, dunque, da parte del personale, delle direttive aziendali Asrem, poiché il sindacato “ha rilevanza esterna. Si precisa, inoltre – prosegue la nota di Pastore – che già dal 2002 le ex Asl, che, a partire dall’aprile 2005 sono confluite in un’unica Asrem, non hanno mai predisposto un piano per l’Emergenza-Urgenza in caso di sciopero, in ottemperanza a quanto disposto nel settembre 2001 dalla Commissione nazionale di garanzia nei servizi pubblici essenziali, proprio al fine di evitare soluzione di continuità dell’attività nei servizi quali le Unità operative dei presidi ospedalieri. Si ricorda, inoltre, che la mancanza di strutture alternative, di lungodegenza e territoriali, crea notevoli difficoltà nella gestione dei pazienti. A questa richiesta, avanzata da molti anni, non è stata data ancora risposta. Porteremo avanti – concludono dal Pronto Soccorso – sotto egida sindacale, tutte le iniziative atte a far conoscere il problema alla popolazione che affluisce al nostro servizio”. Insomma, la battaglia non si ferma certo di fronte alle rimostranze della Direzione sanitaria.
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