HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLIVenafro, rivive la Passione di Cristo

Venafro, rivive la Passione di Cristo

VENAFRO. Torna il 28 e 29 marzo la rappresentazione della Passione di Cristo, grazie all’impegno e alla collaborazione delle associazioni Gens Julia, Anspi San Martino, Giovanni Paolo II, Vico Parasacco, Amici di Ceppagna, sotto il patrocinio del comune di Venafro e dell’ente Parco dell’Olivo. Alla presentazione, lo scorso 21 marzo, hanno partecipato tutti i rappresentanti politici locali, che hanno sottolineato l’importanza della collaborazione di tutti gli attori pubblici e privati per intraprendere un percorso di recupero delle antiche tradizioni che si ponga come volano di sviluppo turistico locale.
“La Passione è solo un punto di partenza – ha dichiarato Vincenzo Giambarba, presidente dell’associazione Gens Julia – per organizzare una rete tra le associazioni, un percorso per condividere in futuro obiettivi e progetti culturali con l’assessore Angela Maria Tommasone e l’amministrazione comunale e la Regione, oggi rappresentata dall’assessore Massimiliano Scarabeo. Dobbiamo proiettarci verso la ricerca dell’identità della città, verso i suoi valori, le peculiarità ambientali, storiche e culturale e soprattutto fare rete”.
Grazie al certosino lavoro dei promotori, che hanno provveduto a riprodurre fedelmente costumi e armi, si è giunti alla trentaquattresima edizione in cui saranno impegnate 189 persone, di cui 160 figuranti. Il binomio olivo e Passione rappresentano il simbolo e la storia di Venafro, una città millenaria martoriata dalla crisi economica, che tenta la strada del rilancio attraverso la collaborazione di tutti, senza trincerarsi dietro personalismi o pregiudizi politici.
“Da tempo abbiamo firmato una convenzione con i ragazzi della Gens Julia – ha dichiarato il presidente del Parco, Emilio Pesino – che fanno da guida e promuovono ai turisti e visitatori il territorio protetto, ricco di reperti storici e percorsi archeologici”.
“La raffigurazione venafrana – ha affermato Franco Valente – è stata la prima in Europa, compiendo anche la rivoluzione di rappresentare pezzi di attualità e nel ’68, facendo scandalo, con la questione della Guerra del Vietnam. Lo scenario della cattedrale e degli olivi è praticamente unico in Italia, tanto che arrivò ad interessarsene anche il settimanale Famiglia Cristina, che voleva esportarla in Palestina. Nel 1971 una troupe della Rai girò un documentario, trasmesso nella trasmissione ‘Paese Mio’, che evidenziava le scene, nel centro storico, della processione di San Nicandro e della Passione, un documentario che potrebbe essere recuperato”.

FC

 

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