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Di Giacomo: “Webcam oscurata, a Isernia vergogna istituzionale. Intervenga il prefetto”

ISERNIA. “Quello che è successo ieri in Consiglio Comunale assume i connotati ridicoli delle vecchie parate militari del Pcus e delle apparizioni pubbliche dei dittatori nella Corea del Nord. Nonostante ci fosse stata una precisa richiesta da parte dei consiglieri di minoranza di invitare la delegazione parlamentare del Molise (che non è proprio l’ultima ruota del carro nella filiera istituzionale) e nonostante si discutesse di un argomento di vitale importanza come la sanità, il sindaco tuttofare Brasiello e il furbo presidente del Consiglio Capone hanno deciso di procedere esclusivamente all’audizione del presidente della Regione Frattura, senza contradittorio e senza voci che potessero smentire le menzogne dette o urtare la suscettibilità dell’unto dal signore. Ne è venuta fuori così una pantomima da trascrivere negli annali di questo Comune a futura memoria di cosa intende la sinistra molisana per confronto politico e per democrazia partecipativa.

Chi ha voluto comunque partecipare, seppure non invitato, come l’onorevole Danilo Leva al quale va tutta la mia solidarietà, è stato trattato a pesci in faccia, e ha potuto esprimere la propria opinione soltanto a Consiglio interrotto e a telecamere spente, dai banchi dei consiglieri. Su questo vergognoso episodio sarebbe opportuno ci fosse l’intervento del prefetto di Isernia e del Presidente della Camera, a tutela della onorabilità di un membro del Parlamento italiano. Ma tant’è, in Molise ormai siamo abituati a ben altri soprusi e a illegalità tali da considerarci fuori dal contesto civile nazionale. La gravità dell’accaduto ha fatto passare in secondo piano persino le amenità di cui si è reso protagonista Frattura, che invece di spiegare dove si trovava a prendere il sole nell’agosto del 2014, mentre i suoi colleghi difendevano in sede di Conferenza delle Regioni la Sanità delle proprie comunità, si è avventurato in una serie di incredibili bugie che fanno tornare alla mente le sue ormai storiche affermazioni in tema di impegni assunti per la sanità, come quella riferita all’ospedale di Venafro (“non ho letto quello che firmavo…”), oppure quelle riferite all’ospedale di Agnone (“io, ma quando mai…”). Ma questo purtroppo non fa più notizia. E’ solo il segno del degrado nel quale il Molise è stato trascinato da questo signore e dai suoi sodali”.

Senatore Ulisse Di Giacomo

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mikeante

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