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Isernia, Facciolla fischiato. E l’assessore litiga con un cittadino

ISERNIA. Forse la sua ‘prima volta’ se l’aspettava un po’ diversa. Giunto a Isernia per accompagnare Paolo Frattura in Consiglio comunale, l’assessore Vittorino Facciolla è stato accolto da una bordata di fischi e mugugni. A servire l’assist al pubblico presente, involontariamente, il sindaco Luigi Brasiello, che si era dimenticato di salutare l’assessore e che, per rimediare, si è scusato con l’espressione “mi cospargo il capo di cenere”.

Partita la breve contestazione, un giovane cittadino ha avvicinato Facciolla dicendogli che la sua impopolarità, forse, era dovuta all’indimenticabile puntata de ‘Le Iene’ sui fondi ex articolo 7 (i famigerati 2.451 euro per i portaborse).
L’assessore di San Martino in Pensilis, capace di far diventare il proprio portaborse Vincenzo più famoso di lui dopo la figuraccia rimediata nel novembre 2013 con la ‘iena’ Paolo Calabresi, non ha gradito la battuta. E ha pensato bene di rispondere in tono sprezzante e seccato, cadendo nel ‘tranello’. Ma il giovane con il quale ha battibeccato non si è certo lasciato intimorire, rispondendo per le rime a Facciolla. Una scena poco edificante che dimostra, semmai ce ne fosse ancora bisogno, sempre più come la casta regionale, dall’alto del proprio gonfio stipendio, sia ripiegata su stessa, autoreferenziale, arrogante e boriosa. La gente non arriva a fine mese, giustamente protesta, e Facciolla fa il superiore. Complimenti.

Tra l’altro, la risposta dell’assessore all’Agricoltura è un autogol clamoroso: “Bravo, tu avresti certamente fatto meglio di me”, ha detto al cittadino di Isernia che lo aveva punzecchiato. Non c’è dubbio, assessore. Bastava poco a fare meglio di lei, dinanzi alle ‘Iene’. Davvero poco. Dire la verità sarebbe già stato sufficiente. Il problema è che, per colpa sua e dei suoi degni compari in Consiglio regionale, dal resto d’Italia ci vedono come il Burundi o la Tanzania, con tutto il rispetto di chi, purtroppo, ha la sfortuna di essere nato più povero dei molisani. Un consiglio che ci permettiamo di darle: si cosparga lei, il capo di cenere, chieda scusa per aver perso le staffe, e provi almeno una volta a mettersi nei panni dei precari, dei disoccupati, dei cassintegrati del Molise verso i quali finora lei e gli altri come lei si sono dimostrati quasi sempre incapaci di dare risposte. Forse capirà che ieri, se le sue intenzioni erano quelle di rimarcare le distanze con il popolo, bene avrebbe fatto a restare a casa sua.

Pba

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