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Cardarelli, Frattura dice no a Battista. Sinistra in mille pezzi

CAMPOBASSO. La sinistra molisana si è fermata a Campobasso. Stamani a Palazzo San Giorgio si è svolto un Consiglio monotematico sulla sanità che ha esaltato ancora una volta le divisioni interne alla maggioranza che governa in Regione e nelle città più importanti. Divisioni che stavolta hanno riguardato il futuro dell’ospedale Cardarelli.

Il sindaco Antonio Battista, considerato un rutiano di ferro, a nome di parte del centrosinistra cittadino ha chiesto di rivede l’organizzazione dei reparti, facendo sì che il nosocomio di Tappino resti un Dea di secondo livello, ma il governatore Frattura lo ha subito gelato: l’ipotesi non è percorribile. Le parole del presidente hanno lasciato poco spazio all’interpretazione e nessuna apertura a chi, come Battista e l’ala della maggioranza di Palazzo San Giorgio vicino al senatore dissidente, sperava di mettere con le spalle al muro il numero uno di Palazzo Vitale o almeno di portare a casa un compromesso.

Siamo quindi ancora al muro contro muro, anche se i rumors parlano di una tregua armata tra Frattura e lo stesso Ruta. Due le considerazioni da fare. La prima, più importante, di carattere tecnico: sul futuro del Cardarelli bisognerà sperare in buone nuove dalla Capitale. Il centrodestra di Michele Iorio, negli anni passati, era stato accusato di inconcludenza sul fronte sanità, capace solo di perdere tempo (per non avere la responsabilità di tagli impopolari) e di far crescere i debiti. A due anni dal trionfo elettorale, la sinistra (ai bei tempi accusatrice) si trova praticamente nella medesima condizione. Con in mano un pugno di mosche e con la possibilità, ventilata in aula da Frattura, di commissariamento dello stesso governatore. Le chiacchiere stanno quasi a zero, il destino dei nostri ospedali si decide a Roma.

Poi c’è il dato politico: lo scontro di oggi a Palazzo San Giorgio crea un precedente di non poco conto all’interno della coalizione che da un anno guida il Comune: la guerra sancita ufficialmente tra le due fazioni della sinistra campobassana, unita al movimentismo di un’area centrista che da un po’ di tempo bazzica col Polo civico, rischia di minare alla lunga la tenuta dell’amministrazione.

Inatnto, nel pomeriggio è stato votato all’unanimità un ordine del giorno (primo firmatario il capogruppo Pd Giose Trivisonno) che impegna il governatore a potenziare il Cardarelli, mettendo in atto le procedure previste dalla legge nazionale che consentano, come già detto,  di riconoscere l’ospedale come Dea di II livello. L’ulteriore conferma che i tagli di Frattura e Renzi, i molisani non vogliono nemmeno sentirli nominare.

 

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mikeante

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