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Frattura pronto a dire addio al Pd, con i dipietristi verso il Polo di centro

CAMPOBASSO. Roma e Montenero Di Bisaccia. Due realtà distanti anni luce, difficile confrontare il centro del potere politico con una delle sue periferie più remote. Ma proprio in questi due mondi così lontanti potrebbe, stando alle ultime indiscrezioni, nascere la nuova stagione politica di Paolo Frattura.

Partiamo con ordine: nella Capitale, in queste ore, si sta consumando lo strappo tra il governatore del Molise e il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Tutta colpa della sanità, delle bocciature del tavolo tecnico, del sempre più vicino commissariamento. Il rapporto, al di là delle etichette, tra i due non è stato mai idilliaco. Adesso è problematico: “Ok, ci commissarieranno, – ha dichiarato di recente Frattura – ma per fare cosa? E, soprattutto, tratteranno tutte le regioni allo stesso modo? Se non lo faranno valuteramo il da farsi. Non escludo nulla”.

E proprio quel “Non escludo nulla” scatena le fantasie degli osservatori e apre a scenari piuttosto clamorosi. Perché l’eventuale  rottura col Rottamatore, secondo i soliti rumors, coinciderebbe per forza di cose con il divorzio dal Partito Democratico. Per il presidente della Regione non c’è altro spazio nei Dem, considerata l’aria che tira con Ruta, Leva e il resto della minoranza. Meglio guardare altrove, facendo affidamento agli alleati più fedeli: i dipietristi.

Qui entra in gioco Montenero, ieri al voto per la scelta del candidato sindaco di centrosinistra. Il gruppo che fa capo all’ex pm e al figlio, attuale vicepresidente di Palazzo Moffa, non ha preso parte alle attese primarie. C’è chi parla addirittura di una trattativa in corso con l’uscente Travaglini del centrodestra. Di sicuro, e stavolta non si parla di indiscrezioni, l’associazione Il Molise di tutti (fondata proprio dagli ex Idv) nasce ufficialmente per raccogliere uomini e consensi anche al di fuori del perimetro della sinistra. E diversi sono gli esponenti cosiddetti “moderati” che hanno aderito o sono in procinto di farlo.

Frattura ha già dato la sua benedizione a un progetto che di fatto sposta gli equilibri verso il centro e allontana lui e i suoi sodali dal Pd. Saranno gli eventi a decidere se in maniera improvvisa o graduale, con l’avvicinarsi della scadenza della legislatura.

Ma fa riflettere la nota di Cristiano Di Pietro che alcune settimane fa ammoniva i democratici più o meno con queste parole: se la guerra interna al vostro partito metterà a repentaglio la tenuta della maggioranza, siamo pronti a sostituire i dissidenti. Insomma, il nuovo polo è già in cantiere.

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