Fiorello intona ‘L’ora del Rosario’: serata memorabile all’auditorium

ISERNIA. Talento allo stato puro e amore viscerale per ciò che fa: risultato, uno spettacolo imperdibile, che forse fa segnare il momento più alto vissuto dall’auditorium di Isernia dal giorno dell’inaugurazione, in una serata storica, bellissima, che il pubblico non dimenticherà tanto presto.

Un successo annunciato, ma meritatissimo, quello di Fiorello all’auditorium ‘Unità d’Italia’. Ieri la sera della ‘prima’, con il tutto esaurito in sala e un’atmosfera da grandi occasioni che carica lo showman come una molla, abilissimo a far divertire il pubblico tra copione e improvvisazione. E’ uno spettacolo da non perdere, ‘L’ora del Rosario’: due ore e mezzo di canzoni, balli, sketch, monologhi, aneddoti, comicità, ritmo indiavolato, imitazioni, duetti virtuali con Mina e Tony Renis. Mai una pausa, mai una battuta fuori posto, con Fiorello che diverte e si diverte, cercando a più riprese il contatto diretto con il pubblico, dalla prima all’ultima fila. Garbo, simpatia, semplicità, istrionismo: c’è tutto il repertorio di un artista che si conferma, con ogni probabilità, come il miglior uomo di spettacolo in Italia, capace in un solo colpo, con una sola battuta, di far ridere di gusto grandi e piccini, di ogni estrazione sociale e provenienza.

E’ un nuovo modo di fare comunicazione, quello che gli interessa: riproponendo il suo modo di fare varietà, quello che lo ha reso celeberrimo in trasmissioni-cult come ‘Il più grande spettacolo dopo il weekend’, Fiorello si interessa delle nevrosi quotidiane delle persone più semplici e normali, portando in scena quelle situazioni del vivere di tutti i giorni in cui ognuno si ritrova a fare i conti: la vecchiaia che arriva per tutti, il ‘rito’ del caffè, le sedute dal dentista, gli ‘equilibrismi’ notturni per non svegliare le persone che dormono, in casa.

Nel pomeriggio un incontro informale con la stampa locale, con la quale si è intrattenuto cordialmente per quasi un’ora parlando di tv, social, Sanremo. Il suo, come ha spiegato, è uno spettacolo senza riferimenti politici e con poco, pochissimo spazio all’attualità. Perché a teatro “la gente vuol sentire parlare di cose diverse, per la politica e l’attualità ci sono i social, con i quali ci si può aggiornare in ogni momento”. Poi una breve analisi della televisione attuale, nell’epoca dei talent show: “Dico solo che non ne presenterò mai uno, né farò mai parte della giuria. E non presenterò neppure il Festival di Sanremo, per quest’ultimo sarebbe come chiedere a un calciatore di serie A di giocare a basket. Io faccio un altro mestiere. Al limite, sarei lieto di fare l’ospite, quello sì”. Fiorello ha poi ripercorso le tappe di una carriera iniziata come animatore nei villaggi turistici: “Mi divertivo da morire, davo sempre il massimo. Se fossi rimasto a fare quello, nella vita, sarei stato ugualmente felice, il più felice del mondo”. Infine, un suggerimento ai giovani che vogliono entrare nel mondo dello spettacolo: “Non vi fermate, non aspettate di essere chiamati in un ‘talent’. Perseverate e qualcuno vi noterà. A me è successo, sono arrivato a Milano che avevo 30 anni”.

Ma torniamo allo spettacolo vero e proprio. Alle 21.15 l’entrata in scena, ironizzando sul proprio nome e sul titolo dello show (scritto con Francesco Bozzi, Claudio Fois, Piero Guerrera, Pierluigi Montebelli e Federico Taddia, per la regia di Giampiero Solari): vestito da prete, il camaleontico artista fa il suo ingresso scherzando con il pubblico in sala, in particolare col sindaco Luigi Brasiello, simpaticamente preso di mira in quanto coetaneo, ma meno resistente di lui alla calvizie. 

Fiorello, in verità, ha saputo davvero coinvolgere e trascinare tutti a ‘a intonare il Rosario’ con la maestria che è ormai il suo marchio di fabbrica, accompagnato dall’orchestra diretta dall’eccellente Enrico Cremonesi e dal trio vocale ‘I Gemelli di Guidonia’, lanciato a ‘Fuori programma’ su Radio1.

A fine show, la sorpresa-tributo a Isernia: la proiezione di un mini-filmato (visionabile su Youtube nella sua versione integrale di oltre 16 minuti) girato per le strade della città, con i cittadini che lo avvicinano per stringergli la mano o per un immancabile ‘selfie’. Una pubblicità sincera per il territorio, che finalmente viene proiettato come merita al di là dei confini regionali.

La ‘prima’ si è chiusa con una standing ovation e col lancio di fiori sul placo, ma stasera e domani si replica, per quanti ieri non hanno potuto assistere. “Forse non vado”, ha detto Fiorello, ridendo, ai circa 800 presenti: ma ci sarà, eccome, per altri due giorni di trionfo.