CAMPOBASSO. Una velenosa polemica che dura ormai da giorni, da quando il giovane parlamentare Danilo Leva, ospite venerdì sera a Teleregione, ha lanciato, tra le altre cose, la sfida elettorale a Frattura e Fanelli: “Candidiamoci sul proporzionale”. Non risparmiando critiche, anche aspre, all’attuale maggioranza Dem e al governo regionale.
Secca, 24 ore dopo, la replica del segretario e sindaco di Riccia: “Non mi suonano strane le ultime invettive dell’ex segretario del PD Regionale che, dopo aver combinato più danni che altro nella gestione del partito (ha anche l’ardire di sostenere che lui coinvolgeva?), una gestione potremmo dire consolare, a due, lui e Ruta, e tralasciamo la gestione finanziaria…, e dopo essere riuscito a fare 20 anni di politica senza fare un giorno di lavoro da amministratore, sputa veleno a caso, sperando che da questo rinasca qualche opportunità da qualche parte”.
Parole pesanti, condite da un pizzico di ironia: “Oggi diventa oppositore di una sua stessa scelta – immagino sia un tic condizionato – o una citazione di Corrado Guzzanti che imitava un Bertinotti disperato che alla fine faceva l’oppositore anche di un suo governo”.
Di mezzo, oltre alla gestione del partito, pure la contestata alleanza col centrodestra di Rialzati Molise e Patriciello. Fanelli ricorda a Leva che è stato lui a stringere il patto elettorale con l’europarlamentare di Venafro, l’onorevole di Fornelli precisa, nella controreplica di ieri, che quell’alleanza oggi non ha più senso perché Patriciello sta riorganizzando Forza Italia in Molise.
“L’unica cosa che provi a fare – si legge nella nota di Leva – è scimmiottare Matteo Renzi, ma, purtroppo per noi, è una parte che non ti viene neppure bene”. Il parlamentare chiede un Pd più autorevole e autonomo dal governatore e dalla Giunta regionale e capace di fare sintesi sui grandi temi. Ma la chiusura è velenosa: “Capisco che per chi nel corso della sua esperienza politica è passata da Bersani (ti ricordo festante e gioiosa applaudire alla presentazione della sua mozione congressuale al Teatro Ambra Jovinelli di Roma) a Renzi, da Iorio al centro sinistra con estrema facilità, questi sono aspetti marginali”.
Siamo praticamente alla rissa. E Micaela Fanelli, col comunicato di oggi, non si tira certo indietro: “Patriciello sta sempre lì, dove stava quando tu hai siglato l’accordo. Non è lui ad aver cambiato idea, ma tu. Circa la coerenza, tu sei stato il segretario che ha consentito candidature di uomini di centrodestra, di tutti i tipi, finanche dei massimi vertici di ex alleanza nazionale. Ma, peggio, non hai mai usato l’aggressività che oggi mostri verso i governi Pd nei confronti di Michele Iorio e dei governi di centrodestra”.
La chiusa del sindaco di Riccia stavolta è più dolce: “Da amica, da segretario, da molisana ti chiedo ancora una volta: lavoriamo all’unità”. Basterà a raffreddare gli animi di un Pd sull’orlo di una crisi di nervi?