CAMPOBASSO-ISERNIA. Alla luce degli ultimi dati emersi sul quotidiano ‘Il Sole 24 ore’, divulgati dal ministero dell’Interno e relativi al 2014, sembra proprio che l’Italia sia diventata la meta prediletta per tutte quelle persone che sperano di poter ricominciare una vita lontano dalla fame, dalla guerra e dalle disgrazie.
Secondo le ricerche, infatti, un terzo viene accolto nella penisola, minori esclusi. La Sicilia e il Lazio si confermano ai primi posti per l’accoglienza con il 22% e il 12% dei 73.883 totali. Il Veneto è tra le grandi regioni del nord che ospita meno persone. Misurando la presenza dei migranti ogni 10mila abitanti, il Molise, con 36 profughi ospitati ogni 10mila cittadini, si presenta come la regione ‘più aperta’, seguita dalla Sicilia, dalla Calabria e dalla Basilicata. Il prefetto di Campobasso ha comunicato che circa 500 ospiti, già sistemati in strutture di accoglienza temporanea, sono stati trasferiti in progetti territoriali del Servizio di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar).
Isernia, invece, indicata nelle stime dopo Trapani e Vibo Valentia, si colloca al terzo posto tra le province italiane che accolgono più immigrati, con 23,96 migranti ogni 10mila abitanti. Al quarto, la provincia di Campobasso (22,16 profughi ogni 10mila abitanti). Secondo le tabelle poi, in Molise sarebbero attualmente 443 i posti Sprar occupati e 1.147 i migranti presenti sul territorio regionale, arrivati con i flussi emergenziali.
Intanto, è giunta notizia che entro la fine di questo mese la Commissione europea proporrà un piano per la ‘redistribuzione’ dei profughi fra gli Stati membri. L’Ue, infatti, deve trovare un sistema permanente di condivisione delle responsabilità fra gli Stati in modo da poter fronteggiare e controllare gli elevati numeri dei rifugiati. Proprio su questo importante tema si è riunito nei giorni scorsi il Tavolo di coordinamento regionale sulla gestione degli immigrati, dove si è proceduto anche alla firma dei protocolli d’intesa per l’inclusione dei migranti nella attività dei comuni ospitanti.
