Isernia: disabili al lavoro in agricoltura

ISERNIA. Il Percorso dei sensi ammalia tutti. Con gli odori, con i colori e con i ragazzi della Lai. Un orto botanico, definito produttivo, didattico e sperimentale, nato da un’idea della Cooperativa Lai, supportato dalla Regione Molise e dall’Unimol, realizzato dal dottore in Scienze ambientali Stefano Beltrani e integrato dagli apicultori molisani.

Un pezzo di terra bonificato e fatto tornare all’uso agricolo e sociale: infatti, gran parte dei lavori sono stati realizzati direttamente dai ragazzi della cooperativa che, giorno dopo giorno, hanno appreso le tecniche di coltura e manutenzione di un orto. 

Ad illustrare l’iniziativa, finanziata a valere sulle risorse del Psr Feasr Molise 2007/2013, c’erano Giorgio Cristina e Nino Santoro, rispettivamente presidente e vicepresidente della cooperativa Lai, Riccardo Terriaca dell’Apam – Associazione produttori apistici molisani Società Cooperativa, Domenico Calleo di Confcooperative Molise, l’ingegner Giovanni Francesco Visco, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Luigi Terriaca e il sindaco di Sant’Agapito Giuseppe Di Pilla. Il ‘Percorso’ infatti, sorge nel comune limitrofo a Isernia. All’interno sono state impiantate piante mellifere e officinali (rosmarino, melissa, lavanda, timo, ecc), si è voluto rivitalizzare il fagiolo classico pentro , l’aglio e la famosa cipolla di Isernia. Ad adornare il campo trenta arnie: ospitano centinaia di api che per due volte l’anno forniranno il miele,  la pappa reale e la cera che saranno confezionati sempre dai ragazzi. Ordinato, accessibile a chiunque (indicato anche per le visite scolastiche), progettato nei minimi dettagli, il Percorso dei sensi è un autentico esempio di coltivazione.

“L’idea – ha spiegato Riccardo Terriaca – nasce dall’incontro di una cooperativa sociale non profit (la Lai) con un’associazione di aziende profit (Apam) che hanno scoperto di avere in comune una visione della società moderna orientata a un modello di sviluppo che sappia coniugare l’economia e l’occupazione con la dignità della persona umana, con il rispetto dell’ambiente in cui viviamo e con la difesa ferrea dei più deboli. Abbiamo aderito immediatamente all’iniziativa proposta dalla cooperativa Lai con cui condividiamo una casa comune, quella di Confcooperative, dove alloggia un concetto importante: il concetto della responsabilità sociale delle imprese. Il nostro ruolo sarà quello di fornire il know-how per la produzione e la commercializzazione dei prodotti che si otterranno nell’orto di Sant’Agapito, produzioni – ha ricordato – strettamente legate alla storia e alla tradizione locale, quali la cipolla di Isernia e il fagiolo a’ murlecena”.

“Questo centro socio educativo– ha aggiunto Nino Santoro – è direttamente connesso ad un’ottica del fare. I nostri ragazzi avranno modo di sperimentare attività concrete; necessitavamo – ed ora è realtà – di una struttura all’aperto, quale collegamento con la natura, che offrisse ai nostri giovani opportunità vicine alle loro capacità. È per questo che abbiamo voluto coltivare, solo ed esclusivamente, prodotti che potessero essere trattati, piantati, confezionati e commercializzati dalla nostra struttura; lo spirito è quello di far lavorare, in modo fattibile e diretto, i nostri ragazzi”.

L’obiettivo, come ha sottolineato lo stesso Santoro “è l’emancipazione economica”. “Vogliamo ottenere, col tempo, un profitto che vada a finanziare le attività sociali della Lai”. Luogo dell’incontro e della genesi del progetto non poteva che essere l’Università del Molise e in particolare il Dipartimento Agricoltura, Ambiente Alimenti, coordinato dal professor Antonio De Cristofaro che, in mattinata, ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione del terreno, sito nel comune di Sant’Agapito. “Crediamo – ha affermato De Cristofaro – che questo esperimento possa essere di esempio per altre realtà, non solo per l’innegabile valenza sociale, ma quale vera e propria impresa produttiva che abbia presto un riscontro nell’accompagnare i giovani della Lai in un percorso di formazione, che permetta loro di vivere con il pieno senso dell’essere utili e di vedere i frutti del proprio lavoro. Ma cercheremo di far sì che il supporto tecnico e scientifico dell’Università che rappresento possa rendere questa realtà autonoma, da un punto di vista produttivo e finanziario”. All’orto botanico sono state affiancate le arnie. Il centro, infatti, sarà anche specializzato nella pappa reale e nel miele, con una duplice funzionalità: apiario didattico dell’Università del Molise da un lato e colture tipiche dall’altro. “Avremo un centro di selezione – ha spiegato ancora De Cristofaro – per la salvaguardia dell’ape italica, un ecotipo molisano a rischio”.

Il taglio del nastro è avvenuto stamani, alla presenza del vescovo della diocesi di Isernia-Venafro monsignor Camillo Cibotti e del’assessore regionale Michele Petraroia.