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La storia ‘inedita’ dell’Isernia in trincea: apre la mostra sulla Prima Guerra mondiale

ISERNIA. C’è una parte della storia dimenticata, o rimossa, nell’interessante mostra documentaria sulla Grande Guerra che aprirà ufficialmente i battenti domani, alle ore 16.30, presso l’Archivio di Stato di Isernia, in corso Risorgimento (palazzo ex Inpdap).

Documenti praticamente inediti – ha spiegato il direttore della biblioteca comunale ‘Michele Romano’, Gabriele Venditti, nel corso della conferenza stampa di ieri – che danno una rappresentazione dell’evento bellico nel capoluogo pentro, attestando la presenza, nel novembre del 1918, di almeno 500 profughi trentini provenienti da zone irredente in città e impiegati nei campi o nei pastifici isernini, come riferito dalla studiosa Luciana Palla nel suo “Il Trentino orientale e la grande guerra”. Non solo: preziosa anche la documentazione originale per la realizzazione del parco della Rimembranza, negli anni Venti, voluto come monumento permanente ai caduti isernini, pari a 106. All’interno, infatti, ogni albero piantato è associato a una delle vittime di guerra.

L’evento è organizzato, nell’ambito delle celebrazioni del centenario dell’entrata in guerra dell’Italia, dall’Archivio di Stato di Isernia con la collaborazione della Soprintendenza Archivistica dell’Abruzzo e del Molise e del Comune di Isernia, che ha messo a disposizione i documenti dell’archivio storico comunale, allocato all’interno della biblioteca ‘Michele Romano’.

Soddisfatto dell’iniziativa l’assessore alla Cultura Cosmo Galasso: “E’ stata creata un’efficace sinergia tra i due archivi. E’ importante che le istituzioni non facciano cadere nell’oblio i documenti della nostra memoria storica. Questa documentazione permetterà di far conoscere e far ricordare i sacrifici dei nostri nonni, ad esempio evidenziando le loro emozioni attraverso le lettere, e conoscendone i valori che ne hanno animato le gesta, grazie ai quali, oggi, questa nazione è libera”.

La mostra, dal titolo ‘La Grande Guerra e il piccolo Molise attraverso le carte d’archivio’, sarà aperta al pubblico fino al 30 ottobre osservando i seguenti orari: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13, martedì e giovedì dalle 9 alle 17.30, Per novembre, tuttavia, il Comune sta lavorando alla “settimana della memoria”, che sarà ospitata presso l’auditorium. Facile, dunque, che anche la mostra archivistica venga prolungata.

Come spiegato dalla direttrice dell’Archivio di Stato di Isernia, la dottoressa Antonietta Santilli, all’interno dell’esposizione è possibile osservare alcuni giornali locali in cui viene mostrato il duplice atteggiamento dell’opinione pubblica italiana verso l’entrata in guerra. Il conflitto venne prima mal visto, e definito “il trionfo della morte”, ma alla fine prevalse un’opinione interventista, favorevole dunque alla chiamata alle armi. Importante anche la selezione di cartoline illustrate appartenente alla raccolta Cifelli, strumento molto efficace della propaganda, con il quale venivano evidenziati l’eroismo del soldato e l’esaltazione del sacrificio dei combattenti. Importante, per il periodo, fu pure la diffusione di manifesti e giornali di trincea. Nella mostra, infatti, si trova esposta una ristampa anastatica di un giornale di trincea chiamato ‘La Tradotta’.

“Ci sono carte provenienti da archivi di famiglia che raccontano le storie di nostri soldati – ha detto la Santilli – È il caso dei fratelli guerra, Nicola e Giuseppe, emigrati in America ma tornati in Italia per combattere, per amor di patria. Altra storia interessante, quella dei fratelli Celestino e Giovanni Antenucci, che si incontrarono al fronte. Celestino morì, mentre Giovanni scrisse un diario, che è stato anche pubblicato. Importanti, poi, anche le fotografie di Giovanni pettine, pioniere dell’arte cinematografica. Il nostro intento – ha concluso la direttrice – è quello di attirare le scolaresche per tramandare memoria civile, ma anche gli adulti”.

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