HomeNotizieCRONACATesoro Angiolillo, diatriba tra Giovanna Ruggiero e Bruno Vespa

Tesoro Angiolillo, diatriba tra Giovanna Ruggiero e Bruno Vespa

CAMPOBASSO. Una vera e propria controversia è scoppiata tra la giornalista molisana Giovanna Ruggiero, autrice del libro sulla sparizione del tesoro appartenente a Maria Girani, moglie del senatore Renato Angiolillo, dal titolo ‘Salotto e Potere, i segreti di Piazza di Spagna e di Maria Angiolillo’, e i noto colleghi Bruno Vespa e Candida Morvillo. A gettare benzina sul fuoco è stata la promozione, avvenuta nella trasmissione Rai ‘Domenica In’, del romanzo scritto dai due autori e intitolato ‘La signora dei segreti’. A chiedere la rettifica su quanto dichiarato pubblicamente da Vespa in merito alla primogenitura della notizia, che il conduttore di ‘Porta a Porta’ attribuiva alla collega Morvillo, è invece la Ruggiero, che ci tiene a fare delle precisazioni sul caso e sostiene, sebbene l’argomento trattato sia lo stesso, che il romanzo ‘La signora dei segreti’, sostanzialmente, sia una apologia della vita della signora Girani, seconda moglie di Angiolillo, piuttosto che una analisi oggettiva di quello che poi si è dimostrato essere un furto di gioielli e pietre preziose che appartenevano alla famiglia Angiolillo e su cui c’è un processo in corso a Campobasso.
“La storia sostanzialmente è la stessa – ha dichiarato Giovanna Ruggiero – con la differenze che mentre ‘Salotto e potere’ si basa su una inchiesta giudiziaria condotta dalla Procura di Campobasso e guidata dal sostituto Fabio Papa, Vespa e Morvillo hanno praticamente preso spunto da alcune notizie, che sono venute fuori, sulla vita di Maria Girani, seconda moglie di Renato Angiolillo, costruendoci su un romanzo. Perfino lo stesso Gianni Letta, che è un uomo molto vicino alla famiglia Angiolillo e ai salotti buoni romani, lo ha definito come ‘500 pagine di pettegolezzi’. Si ha quasi l’impressione che i due autori abbiano voluto fare un’apologia di Maria Girani rispetto a quello che poi si è scoperto essere un vero e proprio furto di gioielli che appartenevano al senatore Renato Angiolillo e per cui è imputato, nel processo a Campobasso, il figlio della Girani. Rispetto a dati concreti che vengono fuori da una inchiesta giudiziaria sembra abbastanza difficile un tentativo di idealizzazione, perché è vero che Maria Angiolillo, come dicono loro, avrà dato molto all’Italia con i suoi contatti politici e imprenditoriali, anche con l’America. Però di certo non si può definire un esempio di moralità, anche in virtù dei suoi rapporti familiari. Tant’è che proprio tutta la vicenda nasce da una denuncia da parte di Renato Angiolillo junior e per cui è imputato a Campobasso un personaggio, il figlio della signora Girani, accusato non solo di appropriazione indebita ma anche indagato, dalla Guardia di Finanza di Campobasso, per una frode fiscale da oltre 10 milioni di euro”.

FC

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