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Testa: bilancio in aula senza l’ok della commissione

ISERNIA. Il fuoco cova ancora sotto la cenere, al Comune di Isernia. Sotto tiro, per l’ennesima volta, il sindaco Luigi Brasiello, accusato da più parti di continuare a non condividere le scelte amministrative decisive per le sorti della città. La nuova grana spunta in commissione bilancio, dove ieri – all’abbandono dei lavori, per protesta, dei consiglieri d’opposizione Stefano Testa e Giacomo d’Apollonio – la seduta dell’organo commissariale è stata sciolta per sopravvenuta mancanza del numero legale. Pezzi importanti della maggioranza, infatti, erano assenti, come evidenzia Testa in una nota stampa. A dimostrazione che più di qualcuno, nella maggioranza di centrosinistra, non gradisce il metodo perdurante del primo cittadino e della sua Giunta. Come evidenziato da Testa, infatti, se il Consiglio comunale deve riunirsi il prossimo 28 maggio, riunire la commissione ad hoc solo una settimana prima suona praticamente come una presa in giro. E qualcuno, in maggioranza, parrebbe non avere gradito. Insomma, i malumori lamentati nel gennaio scorso dai dieci consiglieri dissidenti non sono affatto sopiti. Anzi, forse anche qualche fedelissimo comincerebbe a soffrire il ‘mal di pancia’. Supposizioni a parte, il fatto certo è che il consuntivo 2014 arriverà in aula senza che la commissione presieduta dalla consigliera del Pd benedetta Monaco lo abbia approvato. Un campanello d’allarme non da poco, per un sindaco sempre più titubante nelle scelte.

“Non molto tempo fa – scrive Testa in una nota – lamentai pubblicamente l’inutilità delle commissioni consiliari, evidenziando che la commissione preposta all’analisi, verifica e controllo sui bilanci non veniva minimamente interessata sulle questioni di propria competenza. Ebbene, ancora una volta, si è ripetuta la farsa.

L’amministrazione comunale, che avrebbe dovuto portare in Consiglio il bilancio consuntivo sul 2014 entro il 30 aprile, non avendo provveduto in tal senso, è stata di nuovo bacchettata e diffidata dal prefetto rispetto a questa grave inadempienza che, se non sanata, conduce direttamente allo scioglimento del Consiglio comunale.

Solo in seguito alla diffida prefettizia, infatti,  è stato convocato per il giorno 28 maggio il Consiglio comunale per l’approvazione del bilancio, mentre la commissione preposta è stata convocata il 21 maggio: cioè a sei giorni dalla sua discussione e dalla sua approvazione.

Resta il fatto che la convocazione così tardiva della commissione preposta rappresenta chiaramente uno schiaffo a quei consiglieri che da sempre cercano di dare contributi positivi, in quanto a soli sei giorni dal Consiglio comunale non v’è più tempo per apportare modifiche di alcun tipo al documento contabile in discussione. Pertanto, si tratta di una vera e propria imposizione della volontà del sindaco e della Giunta che, ancora una volta, sanciscono il loro disprezzo verso la funzione che la legge assegna ai consiglieri comunali.

Per tutte queste motivazioni, i consiglieri di minoranza Testa e D’Apollonio, presenti in commissione, hanno ritenuto opportuno abbandonare la riunione e stigmatizzare l’atteggiamento del sindaco e della Giunta che, come sempre finora – continua il giovane consigliere – sono sprezzanti  rispetto al ruolo e alle funzioni dei consiglieri comunali.

Gli stessi consiglieri di minoranza hanno inoltre dichiarato di rinunciare al gettone di presenza, nella considerazione che la commissione così convocata presenta elementi di anomalia per la sua inutilità, visto che in soli sei giorni non sarebbe stato possibile apportare modifiche o varianti al documento da visionare e, nel contempo, per fare emergere forte il dissenso che cova all’interno della maggioranza.

Incredibile ma vero, infatti, una volta venuta meno la minoranza, la seduta della commissione è stata sciolta data l’assenza di pezzi importanti della maggioranza.

Il bilancio consuntivo, pertanto, andrà in Consiglio comunale anche questa volta in ritardo e senza il parere favorevole della Commissione bilancio. Non voglio essere cattivo, ma tutto questo significa sfiducia verso l’amministrazione di appartenenza e il sindaco farebbe bene a prenderne atto”.

Stefano Testa – Consigliere comunale

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mikeante

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