HomeNotizieCRONACAIsernia, festa della Repubblica nel segno della partecipazione

Isernia, festa della Repubblica nel segno della partecipazione

ISERNIA. Quella del due giugno continua ad essere una ricorrenza molto sentita dagli isernini, come ha sottolineato un entusiasta prefetto Filippo Piritore ai microfoni di Telemolise, in cui nonostante la giornata festiva sono accorsi, al Parco della Rimembranza, tantissimi cittadini e le scolaresche, oltre ai vertici provinciali delle forze dell’ordine e tanti amministratori locali. Una cerimonia iniziata con l’alzabandiera e la deposizione della corona di alloro dinanzi al monumento che ricorda i caduti nella Grande Guerra. Subito dopo è stata la volta del prefetto, che ha letto il solenne messaggio del Capo dello Stato in cui Mattarella ha sottolineato che occorre più coesione e maggiore solidarietà. Il rappresentante del Governo, dalla sua si è invec, soffermato su due questioni rilevanti, quella dei migranti che stanno affluendo in provincia e sulla piaga della corruzione, fenomeno ormai dilagante nel Paese. Il prefetto ha, inoltre, voluto ringraziare i presenti per via del loro forte attaccamento alla ricorrenza, un legame che ogni anno porta tanti a partecipare a una cerimonia significativa per la Nazione nonostante la giornata festiva. All’iniziativa hanno partecipato, sfilando tra i presenti, i gonfaloni di tutti i Comuni della provincia fregiati della medaglia d’oro al valor militare.
“L’accoglienza dei migranti è un fiore all’occhiello per l’intera provincia – ha dichiarato Piritore –.Le operazioni si stanno svolgendo senza problemi o conflittualità. C’è stata solidarietà da parte di tutti, delle associazioni e dei Comuni, che in questo momento fanno registrare una situazione di positività in merito. Oggi sono grato agli studenti, che nonostante la festività, sono intervenuti per dimostrare il loro attaccamento alla Nazione”.
La commemorazione è poi proseguita all’interno del palazzo territoriale del Governo dove, nel salone di rappresentanza, sono state consegnate le medaglie d’onore ai deportati nei lager nazisti durante la Seconda Guerra mondiale. Domenico Staffieri di Montaquila e Sabatino Fardone di Macchia D’Isernia, imprigionati e confinati nei campi di concentramento furono costretti per anni ai lavori forzati: solo con la liberazione da parte degli Alleati ritrovarono fortunatamente la libertà. Infine, c’è stata anche la consegna delle onorificenze di Cavaliere al merito della Repubblica a Maria Luisa Di Ninno, Raimondo Lombardi e Mario Petrecca.
“Fu un’esperienza molto difficile – ha sottolineato Domenico Staffieri – in cui 12 ore al giorno e per un anno intero fui costretto ai lavori forzati in una fabbrica di mattoni, poi con lo sbarco degli Alleati in Normandia ci trasferirono ad Hannover”.
“Ci costringevano a fare lavori pesantissimi fisicamente – ha invece sottolineato Sabatino Fardone – come scavare buche e tagliare legname. Eravamo prigionieri di guerra usati per la campagna di Russia, in cui sono stato per due lunghi anni”.

Francesco Clemente

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