HomeSenza categoriaBrasiello uomo solo al comando: Giunta disertata, poltrona in bilico

Brasiello uomo solo al comando: Giunta disertata, poltrona in bilico

ISERNIA. Dopo mesi di accuse di immobilismo, Luigi Brasiello una decisione l’ha presa e ha fatto il miracolo. Ricompattare l’intera maggioranza: ma contro se stesso.

Mai più lealisti, mai più dissidenti, renziani, fanelliani, leviani: tutti uniti contro il sindaco, novello uomo solo al comando di una barca che naviga in acque sempre più perigliose. Tutto o quasi il centrosinistra è in fermento dopo l’umiliazione subita: la nomina di due assessori esterni, gli avvocati Ferdinando Veneziale e Gaia di Nezza, sbucati letteralmente dal nulla, all’insaputa di Giunta, consiglieri, partiti – tenuti all’oscuro fino a pochi minuti prima dalla firma del decreto – e, dicono, perfino del governatore Paolo Frattura, anche se non ci crede nessuno. Nessun problema sui nomi, beninteso: ma per il metodo seguito, sotto i piedi del sindaco rischia di aprirsi una voragine.

Nemmeno 24 ore dopo e i malumori esplodono: stamani alle 12.30 viene convocata una Giunta informale, senza alcuna deliberazione all’ordine del giorno. Ma non si presenta praticamente nessuno: quattro assessori su cinque hanno di sicuro disertato la seduta. E le motivazioni ufficiali sono di quelle da antologia del malpancismo politico.

Roberto Di Baggio si è limitato ad ammettere di non essere andato. Marco Amendola non ha voluto rispondere. Cosmo Galasso ha detto che era al lavoro. Luciano Sposato di aver saputo in ritardo della convocazione e di aver avuto mal di testa. Silenzi che la dicono lunga, anche troppo. Non è stato invece possibile raggiungere il vicesindaco Maria Teresa D’Achille.

Ma non è finita. Sull’allargamento di Giunta abbiamo contattato Domenico Di Baggio (Polo di Centro) e Bice Antonelli (Sel), per avere commenti circa l’ennesima estromissione dalla Giunta in barba agli accordi preelettorali. Il primo risponde di sentirsi “umiliato”, assicurando che “il voto favorevole al bilancio di previsione non è assolutamente garantito”.

La seconda, più diplomatica, si limita a dire che, per lei, parla “l’atteggiamento tenuto finora in Consiglio”. Altro non vuol dire e forse ne ha ben donde. Antonelli è donna, come anche Di Nezza: e questo avrebbe riequilibrato la questione quote rosa nell’esecutivo. Antonelli è avvocato, come Di Nezza: dunque la professionalità c’era già. Antonelli ha maturato esperienza in Consiglio in due anni e mezzo e ci ha messo la faccia chiedendo i voti: cosa che non ha fatto Di Nezza, che con la politica finora non ha mai avuto nulla a che fare. Ma Antonelli è stata ignorata, Di Nezza premiata da Brasiello: prodigi della politica isernina. Sel, intanto, dopo il mutamento improvviso e inaspettato del quadro politico, stasera riunisce il Direttivo del circolo di Isernia: sul tavolo, questa e altre questioni legate alla vita amministrativa della città.

La bufera, insomma, è praticamente dietro l’angolo. Il minimo, dopo che i cosiddetti dieci dissidenti, a gennaio, avevano chiesto collegialità e condivisione.

Senza contare lo scivolone legato a una delle motivazioni che Brasiello ha addotto, nelle sua nota stampa di ufficializzazione delle nomine: Di Nezza e Veneziale, testualmente, “vantano origini oltremodo rappresentative dell’identità isernina, appartenendo a famiglie storiche che hanno combattuto con forza e passione battaglie politiche e civili capaci di contribuire alla nascita e allo sviluppo di questa città e di questa Provincia”. Inenarrabili i mugugni di chi siede in Consiglio senza vantare gli stessi  natali, “illustri, nobilissimi e perfetti, da fare invidia a principi reali”, per dirla con il principe De Curtis: da un sindaco di centrosinistra, un’uscita così, appare quantomeno anacronistica.

Il 30 giugno, intanto, si riunisce di nuovo il Consiglio comunale. Ma il rischio è che Brasiello se la canti e suoni da solo, senza avere nemmeno i numeri per un tressette col morto.

Pba

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