ISERNIA. La notizia della revoca – o presunta tale – dello sciopero dei vigili urbani è stata accolta dalla cittadinanza con irrefrenabile entusiasmo. Per giorni si è temuto il peggio.
Tutti si chiedevano se la città sarebbe stata in grado di reggere alla forza d’urto di un’ azione di lotta sindacale così aggressiva. Gli scaffali dei supermercati già iniziavano a svuotarsi. Molti avevano infatti deciso, durante lo sciopero, di non uscire di casa. Altri, i più temerari, si dichiaravano invece comunque disposti ad affrontare gli inestricabili ingorghi di traffico che si sarebbero verificati agli incroci delle affollate strade cittadine.
I più preoccupati delle conseguenze dell’azione sindacale si mostravano i contribuenti: avvertivano un rischio «default» per il bilancio del Comune di Isernia. Sarebbero venuti a mancare, di colpo, i consistenti introiti assicurati alle casse comunali dalle contravvenzioni. Si tratta, è bene ricordarlo, di cifre significative che avrebbero costretto gli amministratori ad aumentare il prelievo fiscale.
Fortunatamente tutto questo si è riusciti ad evitarlo, grazie,bisogna dargliene atto, all’intervento del sindaco. Si è appreso infatti, da fonti ben informate, che si era ormai prossimi a siglare l’intesa, allorché si è passati ad esaminare l’ultimo argomento in discussione: le divise. Un insignificante dettaglio per i nostri amministratori, un valore non negoziabile per i vigili (Otello Celletti, il famoso vigile di Alberto Sordi, docet). Le stesse fonti riferiscono che la controparte sindacale non voleva fare concessioni sul numero e il posizionamento dei bottoni sulla giacca d’ordinanza.
La trattativa sembrava arenarsi definitivamente. Ma il sindaco è riuscito, avvalendosi della propria esperienza sartoriale, a mettere tutti d’accordo proponendo una soluzione che ha trasformato la grigia divisa in un capo d’alta moda. La cittadinanza gliene sarà riconoscente.
Gaetano Gargiulo
