HomeNotizieCRONACAIsernia, il vescovo sospende gli esorcismi: riscontrati abusi

Isernia, il vescovo sospende gli esorcismi: riscontrati abusi

ISERNIA. Sta avendo vasta eco il decreto emesso da monsignor Camillo Cibotti, vescovo della diocesi di Isernia-Venafro, con il quale ha regolamentato “la materia riguardante le preghiere di guarigione e di liberazione, insieme alla pratica di esorcismi nel territorio della Diocesi”, e, al contempo, revocando “ogni precedente licenza, facoltà o concessione relative al ministero di esorcista”, oltre a sospendere “tutte le celebrazioni di guarigione e di liberazione fino al 29 settembre 2015”, giorno in cui entreranno in vigore le nuove disposizioni.

Monsignor Cibotti non ha usato parole di circostanza per motivare il suo decreto, promulgato lo scorso 29 giugno ed annunciato in cattedrale dal vicario generale della Diocesi, don Claudio Palumbo. Anzi, senza mezze parole, il Vescovo è andato giù duro, scrivendo chiaramente di “irregolarità e abusi riscontrati” e, rifacendosi alla versione italiana del “Nuovo Rito degli esorcismi”, sottolineando come “la carenza in molte persone di un’incisiva esperienza di fede e di solide convinzioni religiose, la perdita di alcuni importanti valori cristiani e l’oscurarsi del senso profondo della vita concorrono a creare un clima di incertezza e di precarietà, il quale a sua volta favorisce il ricorso a forme di divinazione, a pratiche religiose venate di superstizione, a espressioni rituali di magia e talora perfino a riti estremamente aberranti, come quelli del culto a Satana”.

Insomma, il rischio è che la pratica di un esorcismo troppo diffuso, se non accompagnata da una vera e profonda fede religiosa, possa diventare specchietto per le allodole per persone con problemi fisici e psichici, oltre che morali, e facilmente abbindolabili. E infatti il decreto dice chiaramente che durante le preghiere di liberazione “non si pervenga, soprattutto da parte di coloro che le guidano, a forme simili all’isterismo, alla artificiosità, alla teatralità o al sensazionalismo”.

Poi, monsignor Cibotti scende nella realtà della sua diocesi, sottolineando come “sono numerosi i fedeli che si recano da sacerdoti, da diaconi, a volte anche da laici, per chiedere di essere liberati da possessioni e infestazioni diaboliche di vario genere, causate, a loro dire, da malefici e fatture” e che “alla crescente richiesta da parte dei fedeli cercano di rispondere alcuni sacerdoti e diaconi, tutti animati da buona volontà e dal desiderio di recare conforto e aiuto”. Ma “spesso le preghiere di liberazione vengono recitate nelle chiese davanti all’ Eucarestia solennemente esposta – continua il decreto – e durante queste celebrazioni il sacerdote passa tra i fedeli benedicendoli uno per uno con il Santissimo Sacramento e quasi sempre si verificano fenomeni che turbano non poco i fedeli presenti e specialmente i bambini e i più deboli. Talvolta, durante questi incontri, vengono presentate fotografie di persone assenti per chiedere preghiere di liberazione e ottenere “diagnosi” di possessioni diaboliche o di presenza di malefici”.

Da qui, come sottolinea il vescovo, “di fronte a tanta sofferenza unita a confusione e mancanza di chiarezza, il pastore della Chiesa diocesana ha il dovere di fare chiarezza, affinché si possano realmente aiutare i fedeli che ne abbiano effettivo bisogno con sistemi e mezzi approvati dalla Chiesa”.
L’esorcismo, infatti, è un insieme riti considerati efficaci nello scacciare una presunta presenza demoniaca da una persona e, seppur pratica molto antica nella chiesa cattolica, nella diocesi pentra ha avuto grosso sviluppo, non senza polemiche, dopo la nomina a vescovo di Andrea Gemma.

Chi non ricorda, infatti, le urla “sataniche” che fuoriuscivano dalla cattedrale di Isernia solitamente il lunedì sera quando Gemma praticava l’esorcismo a gente proveniente da ogni angolo d’Italia (addirittura venivano organizzati autobus) alla ricerca anche disperata di guarigioni del corpo, più che dell’anima. E queste pratiche sono continuate anche successivamente, con folle di persone che invadevano la piccola e antica chiesa francescana annessa agli uffici della Asrem di largo Cappuccini, con addirittura bigliettini elimina-code posti all’ingresso (tipo supermercato) per far benedire litri e litri di acqua imbottigliata, da portare poi a casa probabilmente per riti “fai da te”.

Ora, però, finalmente, a un anno di distanza dalla sua nomina, monsignor Cibotti mette freno a questo proliferare di pratiche esorciste (sulle quali, pare, avrebbero messo gli occhi anche le forze dell’ordine), dopo aver avuto modo di studiare con calma tutta la situazione della Diocesi, basandosi quasi sicuramente anche sulla sua precedente esperienza di vicario della circoscrizione vescovile di Chieti-Vasto, disponendo, tra l’altro, che “si fa divieto, nell’intero territorio diocesano, di organizzare celebrazioni comunitarie di preghiere di liberazione e di guarigione senza l’esplicito permesso scritto da parte del vescovo diocesano” e che potranno esercitare il ministero di esorcista “soltanto i sacerdoti di provata pietà, scienza, prudenza, integrità di vita e preparati in modo speciale ad esercitare tale ufficio”.

Camillo Pizzi

Più letti

Achille Lauro a Termoli con il tour ‘A rave before l’Iliade’

Appuntamento per il Summer Festival il 29 giugno all'Arena del Mare TERMOLI. Achille Lauro annuncia oggi sei nuovi appuntamenti dal vivo dell’Achille Lauro SummerFest - A RAVE...
spot_img
spot_img
spot_img