HomeNotizieCRONACAOmicidio Cancelliere, il caso dinanzi al Capo dello Stato

Omicidio Cancelliere, il caso dinanzi al Capo dello Stato

ISERNIA. Finisce sulle scrivanie del presidente della Repubblica, del presidente del Consiglio e del ministro della Giustizia il caso di Stefania Cancelliere, la 39enne isernina uccisa nel Milanese a colpi di mattarello, nel giugno 2012, dall’ex marito Roberto Colombo. Quest’ultimo, condannato a 17 anni di reclusione (confermati anche in Appello), stava scontando la pena ai domiciliari, presso una casa di cura della riviera ligure, quando ha pensato bene di registrare e pubblicare un video su Youtube in cui confutare alcune delle tesi accusatorie della famiglia della vittima. La violazione della misura cautelare, che contemplava anche il divieto di ogni comunicazione esterna, ha prodotto il paradossale effetto di vedere l’omicida trasferito ai domiciliari presso la casa materna, a Bergamo. Un provvedimento dal sapore atroce della beffa, che ha spinto i familiari di Stefania, con in testa il fratello Livio, a scrivere una lettera al Capo dello Stato Sergio Mattarella, al premier Matteo Renzi, al Guardasigilli Andrea Orlando e, inoltre, al presidente del tribunale di Milano Roberto Bichi e al procuratore capo della Repubblica presso il medesimo tribunale, Edmondo Bruti Liberati. Nella missiva si chiede rispetto per la famiglia di una donna assassinata in modo così brutale, oltre a “risposte e protezione adeguate”.
Colombo, 61 anni, secondo Livio Cancelliere “è addirittura stato premiato per il grave comportamento posto in essere. L’assassino ha lasciato da subito il carcere per gli arresti domiciliari perché sussisteva il pericolo che lo stesso commettesse atti auto lesivi. A questo punto, se l’imputato è fuori pericolo (e dalla visione del video pare goda anche di buona salute) perché non può rientrare in carcere?”.
Il fratello della giovane donna uccisa sollecita le istituzioni a prendere provvedimenti seri: “E’ in gioco la sicurezza mia e della mia famiglia – si legge nella missiva – e, soprattutto, quella dei miei nipoti, figli di mia sorella, e dei miei genitori, tutori dei bambini, che all’epoca dei fatti avevano 8, 4 e 2 anni. Inoltre, alcuni episodi destano particolare preoccupazione. Giorni fa mia madre ha ricevuto telefonate anonime sul proprio telefono cellulare: in particolare, una voce femminile, asserendo di essere un’amica di mia sorella, ha chiesto insistentemente notizie sui minori. E ancora, di recente, un legale, per conto di Colombo, si è recato presso la cancelleria del giudice tutelare del tribunale di Parma chiedendo di accedere ai fascicoli dei minori. Dall’accesso agli atti, l’assassino potrebbe apprendere il luogo di residenza dei bambini”.
La lettera si conclude con un disperato appello: “Siamo davvero sconcertati e preoccupati. Chiediamo aiuto e giustizia”.

Più letti

Ambiente Basso Molise, al Cea Fantine piantumazioni di alberi per festeggiare...

“Consapevolizzare i cittadini sulla necessità di invertire la rotta, abbracciando una vita più sostenibile e garantendo un futuro a chi verrà dopo di noi" CAMPOMARINO....
spot_img
spot_img
spot_img