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Centro per minori al Sayonara, Galasso: ecco perché non ci siamo espressi

ISERNIA. Relegare la questione degli immigrati nel centro cittadino a un mero fatto di mancati introiti economici è un atteggiamento “grave, da rispedire al mittente”. Parola dell’assessore alle Politiche sociali del Comune di Isernia, Cosmo Galasso, che ha voluto replicare, a mezzo di un’emittente locale, a margine dell’assise civica di ieri pomeriggio, alle critiche di immobilismo piovute sull’amministrazione pentra da parte dell’Hotel Sayonara. La struttura alberghiera di via Berta, com’è noto, ha partecipato al bando della prefettura con il quale si dichiarava disponibile ad accogliere, presso di sé, una cinquantina di migranti adulti. Tuttavia, la proprietà si era detta disponibile a ritirare la propria candidatura purché il Comune si attivasse per partecipare, di sua iniziativa, al progetto ministeriale volto a dare accoglienza a una trentina di minori. Secondo l’assessore, “non era opportuno aderire a tale progetto perché la città già si era fatta carico di un numero consistente di migranti ospitati in tutta la provincia”. Tuttavia, Galasso si è detto pronto, a nome dell’amministrazione comunale, a farsi carico di nuove accoglienze qualora governo o prefettura decidessero di affidare altri migranti alla città pentra, decisione sulla quale il Comune non avrebbe alcuna voce in capitolo. “Non siamo assolutamente – ha precisato Galasso – contro l’accoglienza di queste persone. Non abbiamo aderito al progetto Sprar, semplicemente, perché Isernia non è in grado di poter gestire l’accoglienza di minori, visto che in città già gravitano i migranti ospitati presso le strutture limitrofe. Qualora governo e prefetto dovessero essere nelle condizioni di dover ridistribuire su questo Comune ulteriori profughi, saremo pronti a ospitarli, ma nei limiti delle nostre già risicate possibilità”.

Nonostante dal Sayonara, dunque, si parli di occasione persa in termini di posti di lavoro, l’assessore ha poi sottolineato come la questione non sia un mero fatto economico, bensì umanitario, in cui bisogna garantire il soccorso e l’idonea assistenza a persone che scappano da conflitti e oppressioni. “Sono amareggiato – ha concluso Galasso – nel vedere che il problema degli immigrati, che è di una gravità unica, venga ridotto a questioni relative al salvataggio di attività lavorative. Da un problema di natura sociale lo si riduce a un problema imprenditoriale e occupazionale. Come amministrazione, in questo caso la priorità non è quella di salvare posti di lavoro, ma di rendere idoneo il soggiorno a Isernia di coloro che fuggono da guerre, carestie o persecuzioni”.

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mikeante

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