SANT’AGAPITO. Nell’ambito delle misure di tutela e controllo del ricco patrimonio naturalistico e ambientale poste in essere dal Corpo forestale dello Stato, è stata data particolare attenzione a quelle inerenti all’acqua, risorsa di primaria importanza in quanto bene collettivo e habitat di grande rilevanza.
Durante agli accertamenti sui prelievi di acqua per le diverse finalità, per lo più legate all’agricoltura, e a quelli finalizzati alla verifica di eventuali scarichi abusivi, anche grazie alla segnalazione di un cittadino di Sant’Agapito, gli uomini del Comando stazione di Monteroduni hanno rinvenuto due nasse, ovvero trappole illegali utilizzate per la cattura di pesci o gamberi di fiume.
L’episodio è avvenuto in un punto impervio e ben nascosto del Torrente Lorda, un tratto d’acqua dolce di considerevole pregio ambientale – che parte al di sotto dell’abitato di Sant’Agapito e risale il corso del fiume sino alle prime case di Longano sviluppandosi per oltre tre chilometri – poiché caratterizzato da notevole integrità ecologica, vista la presenza delle specie tipiche di questi ecosistemi, talvolta rare, sia vegetali che animali. Gli agenti della Forestale impegnati nel servizio di polizia idraulica e fluviale, perlustrando con attenzione l’alveo, hanno notato due nasse, al cui interno erano presenti 15 gamberi d’acqua dolce, una specie protetta dalla vigente normativa comunitaria in quanto minacciata di estinzione e per la quale è esclusa qualunque forma di prelievo.
Questa specie, un tempo molto diffusa anche lungo i corsi d’acqua minori, negli ultimi decenni è andata incontro a un fenomeno di intensa rarefazione per una serie di ragioni. In primis per l’eccessivo prelievo da parte dell’uomo e l’inquinamento dei corpi idrici, giacché necessita di acque particolarmente pulite al punto da essere considerato uno dei principali indicatori biologici. Un’altra grave minaccia è rappresentata dall’introduzione accidentale di specie esotiche, come il gambero rosso, originario dell’America settentrionale, che rispetto al gambero nostrano è più abile e aggressivo nell’accaparrasi risorse le alimentari e gli spazi vitali.
I forestali hanno provveduto al sequestro delle due nasse, consegnate successivamente all’Amministrazione provinciale, e hanno immediatamente rimesso in libertà i gamberi che vi erano rimasti intrappolati. Malgrado il gravoso impegno per la lotta agli incendi boschivi, che vede impegnati i forestali della provincia di Isernia, non sono trascurati gli altri servizi che i forestali espletano per la tutela e la salvaguardia del patrimonio naturalistico, anche nelle località più impervie e meno frequentate dall’uomo.
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