Alberghi fantasma sotto la lente del Nas. E la politica tace

URURI. Le Procure di Larino e Campobasso stanno coordinando due diversi filoni di indagine su quello che sta assumendo i contorni di uno sperpero di danaro pubblico relativo ai fondi Por 2000-2006, impiegati dalla Giunta regionale (all’epoca guidata dal centrodestra di Michele Iorio) per incentivare lo sviluppo delle strutture alberghiere sul territorio locale.

Fondi che, come rilancia il quotidiano ‘Primopiano Molise’ di oggi, sembra siano stati assegnati dagli uffici regionali senza che in molti casi siano stati realmente spesi dai beneficiari. Ad aver scoperchiato il ‘verminaio’ sono stati i carabinieri del Nas, coordinati dal capitano Antonio Forciniti, impegnati nei controlli alle attività di ristorazione e alberghiere. Dalle prime verifiche sono emersi elementi inquietanti, tanto da far ipotizzare il reato di truffa nei confronti di alberghi, b&b, affittacamere e agriturismi che in molti casi avevano messo in piedi un finto progetto al solo fine di intascare i fondi pubblici, senza che sia mai seguito materialmente alcun lavoro. In altri casi, invece, si era proceduto a ristrutturare case o a fare piccoli lavori o maquillage tali da giustificare il co-finanziamento.

Un malcostume il cui esempio più lampante sarebbe quello della società ‘Sport Consulting’, di cui si è occupata anche un’inchiesta del quotidiano online ‘Primonumero.it’, facente capo al primario di Cardiologia del San Timoteo, Emilio Musacchio. Ebbene in tal caso la società avrebbe intascato nel maggio del 2006 ben un milione di euro per completare un resort a quattro stelle – come recita il sito piaceremolise.it dell’Assessorato regionale al Turismo – ‘Villa del sorriso’ in contrada Lungarella nel comune di Ururi.
Fatto sta che dal 2006 ad oggi in quella zona nessun turista ha mai goduto dei servizi offerti dal luogo di soggiorno, semplicemente perché nessun hotel ha mai aperto i battenti. La costruzione, situata nella tenuta di famiglia di Musacchio, a cui lo stesso avrebbe dovuto contribuire con circa 1 milione e 600mila euro, oltre il finanziamento ricevuto, non è mai stata ultimata nonostante l’ufficio tecnico del comune di Ururi abbia certificato, in men che non si dica, l’agibilità dei locali il 26 maggio del 2006. Certificazione necessaria per sbloccare l’erogazione del contributo da parte della Regione Molise a cui, però, non è seguito mai nessun sopralluogo o controllo benché l’ente sia obbligato alla rendicontazione a Bruxelles dei fondi assegnati. Nemmeno il diniego del permesso di costruzione, da parte del comune di Ururi, richiesto da Musacchio nel 2013 per completare l’opera, servì ad aprire gli occhi al competente servizio regionale. Solo con l’avvio delle indagini dei Nas gli uffici regionali del Turismo hanno disposto un controllo che, però, ancora oggi non si sa se sia stato realmente fatto.
Una rete dei controlli decisamente deficitaria a tutti i livelli e che, nonostante tutto, non ha mosso un dito per fare il proprio lavoro. Spregiudicate operazioni continuano a trovare campo libero nella ‘boscaglia’ amministrativa, troppo spesso appiattita ai voleri del politico di turno e dei suoi sodali.

FC