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Di Baggio nega il complotto

ISERNIA. Roberto Di Baggio è ancora incredulo. A punto che, in qualche modo, sente anche su si sé la responsabilità per la fine anticipata dell’amministrazione Brasiello. L’ex assessore al Comune di Isernia, primo eletto in città con oltre 530 preferenze, chiede scusa ai cittadini per quanto portato a compimento dai dissidenti. “Personalmente, sono fortemente deluso dalla politica. Chiedo scusa agli elettori per ciò che è accaduto. Penso che il mio risultato si è avuto grazie al popolo che mi ha scelto perché desideroso di un cambiamento. Ma vedendo ciò che è accaduto in Consiglio, è evidente che il cambiamento non c’è stato. Questi sono atteggiamenti, prese di posizione e modi di fare tipici della Prima Repubblica, e io, in questo sistema, non mi trovo affatto. Il sottoscritto non si è mai tirato indietro, ha lavorato tutti i giorni e ci sono i testimoni che lo possono provare. E’ stato difficile, venivamo da una condizione pietosa, abbiamo ereditato un bilancio che faceva paura e delibere senza la copertura finanziaria. Ci tengo a dire, si badi, che ciò era dovuto principalmente all’anno di commissariamento, non tanto alla vecchia amministrazione. Dispiace. Chiedo scusa se i miei voti hanno contribuito a quello che è successo, perché se andiamo a vedere chi ha votato per la sfiducia, scopriamo che ci sono persone che – se non fosse stato per il sottoscritto e per qualcuno che oggi non c’è più – forse oggi non sarebbero proprio state sedute in Consiglio. E questa sfiducia forse non sarebbe arrivata”.

Su quale sia la causa della sfiducia, Di Baggio non si sbilancia. “Non so se c’è una regia occulta, come detto dal sindaco – ha aggiunto – Verso tutto quello che è accaduto non vedo complotti, ma solo una grande inesperienza politica, una mancanza di senso civico e di rispetto verso il mandato elettorale che hanno avuto. Penso che ogni consigliere comunale, prima di votare il bilancio, debba almeno leggerselo prima. Sebbene questo bilancio fosse, come l’ha definito qualcuno, senz’anima, c’erano parecchie risorse per realizzare opere importanti. C’erano soldi per il personale, delega che ho ricoperto negli ultimi tre mesi, ricevendo messaggi di stima dai dipendenti comunali che mi hanno fatto emozionare. Avevo messo in bilancio i soldi per aumentare le ore del personale part-time, perché queste persone, dopo tanti anni che sono al lavoro per il Comune, se lo meritano; avevo previsto fondi per aumentare i buoni pasto, stavano partendo i tirocini per 14 persone che spero partano lo stesso. Mi auguro che il commissario, in virtù di quelle somme messe da me in bilancio, prosegua su questa strada. C’erano parecchi soldi anche per le frazioni, per il completamento dei metanodotti, con capitoli specifici. Ricordo come sempre l’impegno per far sì che la fibra ottica raggiunga tutte le borgate, i cui lavori finiranno a fine mese; e ancora l’inserimento di Isernia nel Programma di sviluppo rurale, di cui a Frattura va dato atto, visto che erano anni che Isernia chiedeva questo e non ci era mai riuscita”.

Questo quanto fatto, ma c’è anche il rovescio della medaglia. L’università via dal centro storico, per esempio. “Non mi ci sono dedicato personalmente, quindi non mi sento responsabile di questo. Anche perché a volte ho tentato di dedicarmici, ma mi è stato rimproverato il fatto che volessi fare tutto io”. Quale sarà il futuro politico di Di Baggio è ancora presto per dirlo: “Non so – ha concluso – La mia inesperienza politica è stata quella, quando si sono costituite le liste, di preoccuparmi di quelli che potevano stare davanti a me. Oggi, invece, l’esperienza fatta mi dice che dovrò preoccuparmi di chi starà dietro”.

 

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