HomeSenza categoriaIsernia, Pd assente sulla crisi. Leva: “Azzerati venti anni di lavoro”

Isernia, Pd assente sulla crisi. Leva: “Azzerati venti anni di lavoro”

ISERNIA.  Vuol prima “metabolizzare il disastro”. E, ufficialmente, ancora non vuol  parlare. Per ora, il suo unico, laconico commento, è di quelli a nuora perché suocera intenda. Danilo Leva, parlamentare del Pd, dipinge a suo modo la crisi al Comune di Isernia, culminata con la caduta anticipata dell’amministrazione Brasiello.

Ci abbiamo messo vent’anni per costruire, ora c’è chi, in meno di due anni, ha fatto sì che tutto andasse distrutto”. A voler intendere meglio le sue parole, appare chiaro che il suo riferimento vada ben al di là dei sette consiglieri dissidenti, ma si sposti oltre i confini del capoluogo pentro, con direzione Riccia. Sui nomi dei precisi responsabili, Leva per ora non si sbottona, ma annuncia una prossima conferenza stampa dove spiegherà per bene cosa sia accaduto.

Una versione dei fatti, siamo certi, che riaccenderà la miccia in un Pd straordinariamente distante, assente e silente da una crisi politica culminata con un terremoto, ma che sembra quasi volersi far passare sottotraccia. Come a dire, non è successo nulla, non è colpa di nessuno. Ma non è così. L’errore di sottovalutare il malcontento diffuso nelle varie anime del centrosinistra, Democratici in primis, ha prodotto un tonfo senza pari.

Tuttavia, se Leva, per ora, evita di attaccare a testa bassa, ben diverso è l’atteggiamento dell’entourage dell’ex assessore Dem Massimiliano Scarabeo. I suoi sostenitori e collaboratori, in attesa che venga definito il concordato con l’Agenzia delle Entrate che potrebbe ridimensionare l’inchiesta in cui è indagato – con divieto di dimora in Molise – per presunte truffa alla Regione ed evasione fiscale e, di conseguenza, consentirne l’eventuale ritorno a Palazzo Moffa, chiedono una revisione totale dei rapporti interni al partito, a ogni livello, “una volta ripresi i lavori”.

Occorre un rinnovamento generale degli organi di partito – dichiarano i fedelissimi del politico venafrano – che avevamo già chiesto in tempi non sospetti, precedenti alla caduta del Comune di Isernia. La segreteria provinciale e quella regionale del Pd non funzionano, sono politicamente assenti”. Nei confronti del vertice di partito, Micaela Fanelli, la contestazione è ancor più diretta: “Persegue interessi diversi da quelli del Pd”. Poi, ancora sul caso Isernia: “Lo scioglimento del Consiglio comunale, a nostro avviso – continuano – rappresenta la prova provata delle nostre perplessità su chi dirige. In una crisi come quella di palazzo San Francesco si sono registrati gli interventi di tutti, sindaco, consiglieri, assessori, presidente del Consiglio. Ma non dei partiti. Pd in testa. Eppure, c’era l’obbligo di intervenire. E’ un fatto gravissimo, per il quale torniamo a chiedere il rinnovo della segreteria. Si badi, non per una questione personale – concludono dall’entourage di Scarabeo – ma squisitamente politica”.

La resa dei conti è questione di ore. 

 

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