Giovanni Sassi: disastro a Isernia, classe dirigente impotente

ISERNIA. La città si trasforma in deserto e la classe dirigente, o presunta tale, sta a guardare. Lo afferma Giovanni Sassi, ex presidente del Consiglio comunale di Isernia e storico esponente del centrodestra isernino, intervenendo sul nuovo commissariamento in arrivo nel capoluogo pentro dopo la sfiducia incassata dal sindaco Luigi Brasiello, che ha provocato lo scioglimento dell’assise civica a soli due anni e mezzo dall’inizio del mandato.

“La nostra città soffre una crisi socioeconomica spaventosa – afferma Sassi – con decine di attività chiuse o sul lastrico, la presenza dello Stato sul territorio che viene meno, come dimostra la recente notizia della chiusura della prefettura di Isernia, e qui assistiamo a uno spettacolo disarmante in cui si è costretti a subire un ennesimo commissariamento. Non intendo difendere il sindaco uscente, si badi, ma non posso accettare che in un momento del genere, con un futuro nerissimo all’orizzonte, venga a crearsi un vuoto istituzionale gravissimo, determinato non già da scontri sugli argomenti, di qualsiasi genere, ma sulle poltrone mancate. Di temi cruciali per la città si è sentito parlare poco e nulla, anche a mezzo stampa. Quanto accaduto denota un senso di irresponsabilità senza precedenti. E in un momento simile, cosa più assurda di tutte – continua con sconcerto – nessuno dice nulla. La classe dirigente a ogni livello, di destra e di sinistra, nasconde la testa sotto la sabbia, manifestando la propria incapacità e impotenza. Dov’è la politica? Perché si è assenti anche su temi come questi? Come mai nessuno si attiva? Isernia muore nell’indifferenza generale. Chiude la prefettura e quasi non si registrano interventi. Cosa succederà, qualora dovessero seguire, a cascata, questura, carabinieri, vigili del fuoco?”.

Queste le legittime domande sollevate dall’ex presidente del Consiglio comunale, che lamenta ancora una volta la scarsa rappresentanza del capoluogo pentro nel quadro politico regionale. “Il nodo centrale è proprio questo – ancora Sassi – Restiamo in vita col boccaglio, in città resistono solo i pensionati, i giovani se ne vanno per forza di cose, quasi più nessuno è in grado di creare una famiglia restando a Isernia ed, di fronte a tutto ciò, non viene portata avanti una battaglia politica che possa definirsi tale. Il silenzio registrato intorno allo scioglimento del Comune di Isernia a causa di personaggi in cerca di autore fa male a chiunque abbia a cuore le sorti della città. Tutti, nessuno escluso, sono assenti. E’ imbarazzante”.

Sassi si augura, pertanto, che alla prossima tornata elettorale i cittadini premino chi “appartiene a questa terra per davvero e sia in grado di portare avanti queste battaglie”. Lui, in ogni caso, non ci sarà: “Ho fatto politica per vent’anni, non mi riferisco certo alla mia persona. Dico solo – conclude – che la gente è stufa di certi giochetti pseudopolitici. Ci vuole serietà da parte di chi si candida a rappresentare Isernia, facendosi promotore di un progetto e di un programma che guardi davvero al bene comune, assicurando un futuro alla città e ai suoi cittadini”.