Scuola, il ministro Giannini a Isernia per ridare fiato alle aree interne

“Una città forse rimasta un po’ fuori – ha dichiarato la Giannini alle emittenti locali – dall’attenzione generale; invece, credo che meriti, insieme a tutta la Regione e più in generale a tutte le aree interne del Paese, un’attenzione particolare. Mi piace poter dare, anche con la mia presenza fisica per quello che vale, un segnale in tale direzione”. Una vicinanza a tali aree del Paese che il Governo Renzi ha inteso dimostrare anche mediante la recente riforma denominata la ‘Buona Scuola’, che prevede una serie di strumenti, non solo in campo scolastico, ma anche infrastrutturale, tesi a migliorare la qualità dei servizi pubblici nelle aree interne in modo da garantire la salvaguardia, contro lo spopolamento, delle stesse.

“E’ un progetto veramente importante, direi con una valenza strategica – ha continuato il ministro – che il Governo destina non solo al settore della scuola, ma anche a quello della sanità e delle infrastrutture. La scuola è un asse portante del cosiddetto ripristino della cittadinanza, cioè del fare nelle aree interne del nostro Paese, che sono il 60% del totale e che riguardano il 23% della popolazione attiva, un punto di forza e di rilancio e non di fuga dei giovani da questi luoghi”.

Due le tappe isernine del ministro, la prima all’istituto Majorana-Fascitelli di Isernia dove, dopo aver visitato la struttura, accompagnata dalla dirigente Carmelina Di Nezza e dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Anna Paola Sabatini, la responsabile del dicastero dell’Istruzione ha incontrato gli studenti lanciando loro un appello: “Non abbiate paura, nemmeno di chiedere aiuto e confrontarvi, e siate sempre curiosi”.

Non è mancata nemmeno la protesta del ‘Blocco studentesco’ che ha esposto uno striscione con su scritto: “La buona scuola è quella di Gentile”. Proprio per sottolineare che l’unica vera riforma del settore scolastico mai fatta in Italia, ispirata ai principi dell’umanesimo, fu quella dell’allora ministro della Pubblica Istruzione Giovanni Gentile.

Subito dopo, il corteo di autorità civili e militari, tra cui c’erano il presidente della Regione Paolo Frattura, il deputato Danilo Leva e il senatore Ulisse Di Giacomo, ha raggiunto la sede di San Lazzaro dell’Istituto comprensivo San Giovanni Bosco. Dopo la visita, il ministro ha risposto alle recenti polemiche sollevate dai sindacati di categoria sul meccanismo, contenuto nella ‘Buona Scuola’, che imponeva ai docenti trasferimenti a centinaia di chilometri da casa pena la perdita della stabilizzazione.”Abbiamo fatto – ha concluso la Giannini – proposte di assunzione che sono state accettate dalla stragrande maggioranza, oltre il 97%, degli insegnanti. La proposta di un lavoro stabile e di diventare di ruolo dopo anni di precariato mi sembra una straordinaria opportunità, è un diritto da parte degli insegnanti che l’aspettavano da anni e da parte della scuola, che riuscirà ad avere una continuità didattica”. A seguire, l’ultima tappa a Carovilli, una località montana, scelta dalla Giannini proprio per illustrare le peculiarità della riforma a sostegno delle aree interne del Paese.

Fc