Balducci ‘scarica’ Capone: ha contribuito alla sfacelo della città

ISERNIA. Ottavio Balducci ringrazia i dissidenti. Il promotore della lista ‘Uniti per Isernia’, plasmata insieme all’ex assessore della Giunta Caterina Giuseppe Laurelli, si dice convinto che, dalla caduta di un’amministrazione approssimata ed egoista, rinascerà una città migliore. E, in una nota, stigmatizza l’atteggiamento di Franco Capone, ex presidente del Consiglio comunale, eletto proprio nelle file di Uniti per Isernia e colpevole, a detta di Balducci, di essersi meramente allineato – insieme alla collega consigliera Mariella Di Sanza – sulle posizioni della Giunta Brasiello, contribuendo “allo sfacelo della città e della sua provincia”.

“L’ex presidente del Consiglio comunale di Isernia – dichiara Balducci – non dovrebbe preoccuparsi delle dinamiche interne al Pd quanto, piuttosto, del suo egoismo politico verso i cittadini che avevano dato un discreto consenso ai candidati della lista ‘Uniti per Isernia’, sorta proprio per rafforzare il sindaco e l’amministrazione comunale e non certo per garantire una singola rendita di posizione che, pur prestigiosa, sarebbe risultata scarsamente utile per incidere con azioni qualificate nella stessa amministrazione comunale. E’ quindi semplicistico e pretestuoso addossare le colpe del fallimento dell’amministrazione Brasiello ai cosiddetti dissidenti, parola che assume significato e valore rispetto a quello degli altri consiglieri comunali della maggioranza, compresi quelli eletti da Uniti per Isernia, ‘allineati’ invece allo sfacelo della città e della sua provincia.

“Non spettava – continua Balcucci – e non poteva spettare, all’ormai ex presidente del Consiglio comunale dare voti a questo o quel consigliere o gruppo politico per via della posizione, istituzionalmente prevista per essere ‘terzo ed imparziale’. Ma per chi rinnega gli impegni al rispetto di un programma con i candidati e gli elettori della sua lista e dimentica il ruolo istituzionale in qualche modo ottenuto, risulta difficile accettare che qualcuno possa far fallire il proprio disegno utilitaristico. Eppure, l’ex presidente del Consiglio comunale di Isernia, forte del movimento che si ispirava  al movimento del ‘Ponte’, poteva davvero aiutare il sindaco Brasiello semplicemente facendo rispettare gli accordi elettorali con tutti i movimenti e partiti che avevano concorso alla vittoria, e non far degradare la scelta degli uomini dell’esecutivo sul fallace dato numerico ponderale. Inoltre, grazie ai migliori uomini dei partiti e dei movimenti, poteva contribuire a far attuare un programma vero, non quello ridicolizzato perché copiato: certo, l’uomo si sarebbe dovuto assumere responsabilità che, invece, ha preferito fuggire.

I cittadini di Isernia sanno perfettamente che non esiste alcuna spaccatura tra renziani e non renziani, cioè tra quelli che in tempi non sospetti hanno raccolto le firme o inviato i fax per concorrere alle Primarie con Bersani o colto gli spunti per un programma politico amministrativo ambizioso e difficile come i famosi 100 punti. Lo scioglimento di questa amministrazione comunale, anche al costo di un commissario,  diventa così una opportunità di sviluppo – conclude il fondatore di ‘Uniti per Isernia’ – con la fine dell’approssimazione e dell’egoismo, e accelera un processo di rinnovamento che saprà essere colto da una città che, siamo certi, rinascerà con l’entusiasmo dei giovani e meno giovani: con  donne e uomini semplicemente migliori. Grazie ‘dissidenti!’”.