HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLIL’Accademia italiana della cucina tra tradizione e innovazione

L’Accademia italiana della cucina tra tradizione e innovazione

ISERNIA. Si è conclusa ieri, presso l’Hotel Dora di Pozzilli, la conviviale promossa dall’Accademia Italiana della Cucina (Aic) sul tema ‘Incontri in cucina di cultura gastronomica–Timballi e Paste Farcite’. La serata, terminata con l’apposita cena a base di paste ripiene – come ad esempio il raviolo scapolese o quello al baccalà – è stata scandita dagli interventi dei relatori, i quali hanno illustrato le materie prime utilizzate in passato, le origini, le principali caratteristiche dei piatti proposti e la loro rivisitazione in chiave moderna, sottolineando così lo stretto rapporto tra cucina di tradizione e cucina odierna.

Il principio è lo stesso: gusto e genuinità dei prodotti. E’ a tal proposito, infatti, che la delegata dell’Accademia di Isernia, Giovanna Maria Maj, ha spiegato eccezionalmente l’importanza del legame con le origini e con i sapori antichi come base di partenza per qualsiasi tipo di piatto moderno: “Lo scopo – ha detto – è quello di fare un confronto in cucina e capire cos’è realmente la cucina di tradizione e quella di innovazione. Ed è proprio grazie alla ristorazione che siamo in grado di capirlo; partendo dalle origini, dalle ricette molisane tramandate oralmente, infatti, si ha una visione diversa di ciò che può essere considerato ‘nuovo o moderno’, senza tralasciare, poi, l’importanza di quanto la tradizione non sia altro che una somma di vera innovazione”.

La serata, trattata sotto ogni singolo aspetto, ha visto gli interventi della relatrice Ida Di Ianni, la quale ha illustrato il contenuto più strettamente storico del tema assegnato, Angela Megna, Virginia Ricci e Lina Valentino, impegnata con una dimostrazione pratica sulla composizione del piatto nei tempi più antichi e di come la stessa si sia evoluta sino ad oggi.

La conviviale inoltre, basandosi proprio sul tema delle farciture – indubbiamente poco leggere – non poteva che presentare anche l’aspetto nutrizionale ed energetico dei singoli elementi e l’accostamento di essi con vini scelti singolarmente. Il segreto, infatti, spiega il sommelier Michele Cinone, sta senza dubbio nella celebre frase oraziana ‘Est modus in rebus’, secondo cui nulla deve essere proibito, ma tutto preso con moderazione. 

A conclusione della serata, infine, la premiazione allo chef Adriano Cozzolino con il Piatto d’Argento dell’Aic, destinato esclusivamente ai migliori cuochi

Termina così l’evento promosso dall’Accademia, che dà appuntamento a tutti con un’altra tappa immancabile: giovedì 15 ottobre, presso l’Hotel Europa di Isernia con l’importantissima Cena Ecumenica, in segno della quale tutte le delegazioni d’Italia e del mondo si riuniranno per dibattere sullo stesso tema dei condimenti: ‘Sughi e Salse’.

Fr.Ci

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