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Maxi nevicata del 2012, il sindaco di Roccamandolfi scrive a Frattura: paghi le imprese

ROCCAMANDOLFI. A oltre 3 anni dalla eccezionale nevicata che seppellì letteralmente il Molise sotto una coltre bianca, le imprese chiamate ad effettuare lo sgombero neve non sono state ancora pagate del tutto dai Comuni, a loro volta creditori nei confronti della Regione a dispetto delle reiterate richieste. L’annosa questione si ripropone nel momento in cui la stagione fredda è alle porte. Si corre il serio rischio, qualora ci dovessero essere precipitazioni nevose, di assistere a una ‘serrata’ dei soggetti in grado di fornire il servizio di sgombero neve. Per tali ragioni il sindaco di Roccamandolfi, Giacomo Lombardi, ha deciso di interessare il presidente della Regione, Paolo Frattura, affinché tamponi una situazione che potrebbe sfociare nell’emergenza.

Caro presidente – scrive il sindaco in una lettera aperta – le scrivo questa poche righe per chiederle quale iniziativa intenda prendere insieme alla sua Giunta per il pagamento del lavoro svolto dalle aziende di sgombero neve, mobilitate dai Comuni in occasione delle straordinarie precipitazioni nevose del febbraio 2012. A oltre tre anni e mezzo di distanza da quegli eventi meteorologici eccezionali che misero in ginocchio tutta l’Italia centrale, i Comuni del Molise non sono stati messi dalla Regione nelle condizioni di pagare i loro debiti nei confronti delle aziende di sgombero neve. Queste aziende hanno anticipato il gasolio, il lavoro dei loro addetti e addirittura l’Iva sulle fatture che hanno dovuto presentare per dimostrare il loro credito. Questa mia nota, a scanso di equivoci, non vuole essere una polemica, ma una forte esortazione a lei e alla Sua Giunta affinchè questo annoso problema venga risolto definitivamente”.

“La mia paura – continua Lombardi – è quella che a breve le aziende inizino a produrre decreti ingiuntivi nei confronti dei Comuni, che a loro volta potrebbero rifarsi sulla Regione Molise creando un ingorgo giuridico-istituzionale certamente sgradevole e poco gratificante per tutti. Inoltre, aldilà dei possibili problemi giuridici, caro presidente, non le nascondo che come sindaco provo un certo imbarazzo, avvilimento e anche un forte senso di vergogna nei confronti di quelle aziende che io stesso ho chiamato e che a distanza di oltre tre anni e mezzo hanno percepito solo il 15% delle loro spettanze. Non sta a me giudicare se in tutta questa vicenda qualcuno abbia sbagliato, ma di sicuro non è mai troppo tardi per porre rimedio. Per tutte queste ragioni – conclude -lLe chiedo con forza di attivarsi per mettere nelle condizioni noi Comuni di pagare i nostri debiti nei confronti delle tante aziende coinvolte (circa 500 su scala regionale).

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