HomeNotizieCRONACAMegadiscarica di Calvi Risorta, Striscia la Notizia ritorna sul 'luogo del delitto'

Megadiscarica di Calvi Risorta, Striscia la Notizia ritorna sul ‘luogo del delitto’

CALVI RISORTA. L’inviato di ‘Striscia la Notizia’ Luca Abete è tornato presso la discarica abusiva sita nell’ex area industriale Pozzi Ginori-Iplave, a cavallo dei comuni di Sparanise e Calvi Risorta. Già nel febbraio scorso il Tg satirico aveva dato spazio a quella che si è rivelata come una vera e propria bomba ambientale, verso cui lo Stato e le istituzioni locali sembrano rimanere inerti. Infatti, la parola bonifica sembra essere ancora un tabù nonostante la popolazione locale continui ad ammalarsi di tumore e la zona ad essere a forte connotazione agricola.

Nel servizio andato in onda ieri sera su Canale 5 Abete ha intervistato il molisano d’adozione Giuseppe Clemente. Già nel 1978, quando comandava la Stazione dei carabinieri di Sparanise, il militare indagò sullo smaltimento illecito di rifiuti che avveniva in quei terreni dopo l’avvelenamento, causato da una nube tossica proveniente dalla zona oggi incriminata, di alcuni operai agricoli che stavano lavorando in un campo vicino all’area industriale. Pale meccaniche ed escavatori lavoravano già all’epoca per interrare i rifiuti industriali, proprio come oltre trenta anni dopo ci hanno mostrato le immagini del film ‘Gomorra’. Probabilmente, sia a causa della legislazione carente in materia ambientale, sia per l’indifferenza delle istituzioni locali sul problema, si liquidò la questione condannando i colpevoli al pagamento di una contravvenzione di appena 250mila lire.

Una inezia, se si pensa che trentasette anni dopo ci si è trovati difronte ad una ‘bomba cancerogena’, come l’ha definita il professore Andrea Buondonno dell’Università Federico II di Napoli, tecnico incaricato dagli inquirenti di periziare i 25 ettari di discarica sequestrati. Colline di oltre 7 metri sorte su quella che era un’area pianeggiante, più di un milione di metri cubi di rifiuti interrati in quella che è stata definita la più grande discarica abusiva di materiale tossico e pericoloso d’Europa. Una tragedia che forse poteva essere evitata o ridimensionata, se in quell’estate del 1978 non si fosse chiusa in modo troppo frettolosa la questione o se, anni dopo, si fosse deciso di approfondire sul vorticoso aumento dei casi di tumori che colpivano gli abitanti della zona.

link del servizio di Striscia la notizia     http://mdst.it/03v564695/

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