Ambientalisti all’attacco: “Frattura è nemico dell’orso”

CAMPOBASSO. “Il progetto approvato con la delibera n.536 del 6 ottobre scorso dalla Giunta Regionale del Molise e pomposamente definito “Parco naturale sportivo compartimentale del Matese” è l’ennesima porcheria che questa giunta propina ai molisani ed a tutti coloro che desidererebbero un maggior rispetto per le vocazioni del territorio della nostra regione.

Le opere previste (impianti di risalita, piste da sci e innevamento artificiale) sono una colata di cemento destinata a devastare la montagna Matesina tra Campitello Matese- Roccamandolfi e San Massimo. Quando anche la maggior parte delle stazioni alpine cercano di riprogrammare e rimodulare i loro piani di sviluppo turistico tenendo conto dei cambiamenti climatici e dei reali periodi di innevamento necessari a garantire la sciabilità i nostri politici regionali estraggono dal cilindro della loro creatività un piano che sembra riportarci agli anni 60 dello scorso secolo. L’importante è costruire , cementificare senza alcun business plan credibile che garantisca la sostenibilità economica prima ancora che ambientale del progetto. Chi costruisce avrà il suo profitto ed il territorio invece ne pagherà il prezzo ! Lo scorso Settembre a Roma il Ministero dell’Ambiente e Unioncamere hanno promosso la realizzazione della prima edizione del Rapporto su “L’economia reale nei parchi nazionali e nelle aree naturali protette” in cui si evidenziano i risultati raggiunti e le enormi potenzialita’ del turismo naturalistico ambientale ma la “lungimirante” classe politica molisana sembra non averne letto nemmeno una pagina…
Salviamo l’Orso e le associazioni chiedono assieme a 10 comuni dell’area ed alla Provincia di Campobasso, che hanno già deliberato a favore, l’istituzione del Parco Nazionale del Matese come promesso del resto in campagna elettorale dal presidente della Regione Frattura , (promessa rapidamente scordata dallo stesso personaggio una volta eletto…) e nel frattempo non smetteranno un solo momento di vigilare su tutti gli atti amministrativi relativi al progetto d’infrastrutturazione sciistica , pronte a ricorrere alla comunità europea per richiedere una procedura d’infrazione se solo un metro quadro delle aree SIC /ZPS dovesse esserne interessato”.

Salviamo L’Orso – Onlus