Spese pazze in Regione, colpo di scena in tribunale

CAMPOBASSO. Forse un clamoroso colpo di scena, di sicuro una novità importante in merito all’inchiesta sulle cosidette “Spese pezze” in Consiglio regionale che ha acceso i riflettori sull’utilizzo dei soldi pubblici nel periodo 2006-2011.  

Nuove udienze preliminari si sono tenute ieri mattina a Campobasso e il gup Teresina Pepe ha deciso di approfondire le questioni poste dai legali difensori dell’ex consigliere Lugi Terzano, rinviando l’udienza al prossimo 23 novembre. Di conseguenza anche quella prevista subito dopo per l’altro ex esponente di Palazzo Moffa Salvatore Muccilli (difeso dall’avvocato Demetrio Rivellino) è stata spostata al 15 dicembre. 

Il motivo? Lo hanno spiegato all’Ansa proprio gli avvocati di Terzano Arturo Messere e Paolo Lanese: “Abbiamo posto tutta una serie di problemi. Innanzi tutto quello relativo a quale è la legge che governava le vicende nei momenti in cui sono stati posti in essere i fatti che vengono imputati; a nostro avviso non è quella del 1991, come ritiene invece l’ufficio del pubblico ministero, ma la stessa legge così come è stata modificata nel 2005, nella quale è scritto con chiarezza che i fondi vengono dati ai gruppi senza vincoli di destinazione e questo è un argomento molto importante”.

Ma non solo: “C’è un problema di diritto, perché venga posto in essere il reato di peculato, che è un reato proprio, è necessario che ci siano le qualifiche soggettive di incaricato di pubblico servizio o di pubblico ufficiale, cosa che non hanno né Terzano, né gli altri soggetti coinvolti in queste vicende, perché operavano come soggetti privati. Tutto ciò che è stato fatto a nostro avviso era legittimo e lecito per cui i fatti non sussistono e comunque non costituiscono reato”.